Mais, la produzione italiana crolla ai minimi storici dal 1972

Riflettori puntati sul mais, dove il calo delle superfici coltivate scese al minimo storico di 564mila ettari e il pessimo andamento climatico dell’annata caratterizzato da una siccità estiva senza precedenti, hanno ridotto la produzione italiana ad appena 4,7 milioni di tonnellate, la stessa del 1972, con gravi problemi anche di qualità.

È la situazione del settore tracciata da Crea Cerealicoltura e Colture Industriali, con un focus dedicato alla Pac 2023-27.

«Il mais è una delle colture che più risentono delle mutate condizioni del clima – ha affermato il direttore del Centro, Nicola Pecchioni – per questo motivo il futuro della coltura sarà sempre più legato alla vocazione dei territori, alla disponibilità della risorsa idrica e all’agricoltura di precisione».

L’andamento negativo ha coinvolto tutti i produttori europei con una diminuzione di 21 milioni di tonnellate (-29%).

La presenza di micotossine ha pregiudicato anche la qualità della produzione e «ha reso evidente l’urgenza di migliorare la sostenibilità e la resilienza dei sistemi colturali» evidenzia Crea. Non ultimo il settore ora dovrà fare i conti con le nuove regole previste dalla Pac, con un taglio del 40% degli aiuti diretti.

Fonte: Il Sole 24 Ore