Metro, autobus e tram: «Servono 1,6 miliardi». L’allarme delle imprese

Non solo taxi. C’è un altro fronte che mette a dura prova la mobilità nelle città italiane. È il trasporto pubblico locale, autobus, metropolitane, tram, collegamenti regionali. Un settore che conta 900 imprese 114.000 lavoratori e un giro d’affari di circa 12 miliardi di euro. Ma che oggi è ben lontano dall’essere in buona salute, anzi.

Lo dicono le imprese, lo dice la politica, lo dicono infine anche gli esperti: il Covid prima e lo smart working poi hanno inferto un durissimo colpo alla domanda. E il Fondo nazionale trasporti, con i suoi 5 miliardi di euro, è diventato di anno in anno una coperta sempre più corta per i costi sostenuti dalle troppe aziende, polverizzate, costrette al nanismo, e che però garantiscono un servizio essenziale.

Risultato? I Comuni – che ricevono le risorse dalle Regioni, che a loro volta le incassano dallo Stato – sono costrette ad aggiungere la differenza mettendo mano ai propri fondi per onorare i contratti di servizio (si vedano i dati dei bilanci 2022 in pagina). E intanto il ministero delle Infrastrutture guidato da Matteo Salvini apre uno spiraglio e annuncia di stare lavorando al dossier, ricordando di aver già stanziato in finanziaria 900 milioni per il trasporto rapido di massa.

Il nodo risorse

«Servono 1,6 miliardi di euro in più, 700 milioni per l’adeguamento all’inflazione e altri 900 milioni per sottoscrivere il rinnovo contrattuale degli autoferrotranvieri che chiedono un aumento delle retribuzioni del 18%: senza questi soldi il sistema rischia il collasso», spiega Fabrizio Molina, direttore generale di Agens, l’associazione confindustriale che raccoglie le principali aziende del settore.

Ad Agens fanno eco i sindacati ma anche Anav e Asstra: quest’ultima denuncia una carenza di risorse non in grado tra l’altro di compensare i costi operativi e di esercizio. Figuriamoci poi gli investimenti. Per farsi un’idea si parla di un crollo della domanda che nel 2022 si è aggirato intorno al 21% (le stime di Asstra riferiscono di -12% nel 2023 ma i bilanci con i numeri reali devono ancora essere chiusi). Nella sola città di Milano, nel 2022 sono venuti meno tra i 200 e i 250 milioni di passeggeri che hanno determinato mancati introiti per 100 milioni di euro.

Fonte: Il Sole 24 Ore