Per raccontare lo sport la televisione va oltre la realtà aumentata

Il metaverso chiama e la realtà aumentata è il primo passo in quella direzione, soprattutto da parte delle tv tradizionali, che per conquistare le nuove generazioni di spettatori devono andare ben oltre l’offerta attuale. È stato evidente in occasione della 59esima edizione del Mercato Internazionale dei Programmi TV di aprile e lo sarà ancora di più con gli annunci che arriveranno in questi giorni sempre da Cannes.

La Rai non intende tirarsi indietro di fronte a questa sfida e sta lavorando su diversi fronti per trasformare un gruppo ”tradizionale” in un player media del futuro. «La sfida delle nuove tecnologie e della transizione digitale è centrale per la Rai. Per innovare da un lato la filiera del prodotto, integrando maggiormente il lineare e digitale; dall’altro la nostra offerta al cittadino, rendendola più ampia, credibile e di qualità, sempre più personalizzata» commenta con il Sole 24 Ore Marinella Soldi, presidente Rai dal 21 luglio dello scorso anno, che aggiunge: «Uno dei temi di maggior interesse in esame in questo momento è l’algoritmo di servizio pubblico, per l’offerta digitale, che diversamente dagli algoritmi usati da editori commerciali nasce inclusivo e non considera l’utente consumatore da condizionare ma cittadino da arricchire. Un altro tema è la realtà virtuale, che permette un arricchimento significativo del prodotto abbattendo i costi. Intelligenza artificiale e qr code sono gli strumenti che in un futuro non lontano potranno rendere accessibili le teche Rai all’esterno dell’azienda».

Il banco di prova dello sport

Gli exploit sportivi degli atleti italiani nel 2021 hanno acceso i riflettori su eventi e partite e la Rai sta confermando il proprio interesse in questa direzione. «Questa estate sarà una stagione molto ricca di eventi dal Giro d’Italia alla Coppa Davis, dagli Europei di calcio femminile ai Mondiali di pallavolo. Sono molto contenta della scelta dell’amministratore delegato di tenere i diritti delle partite dei Mondiali di calcio, nonostante l’assenza dell’Italia, perché rappresenta la volontà di investire sullo sport. Tre partite al giorno rappresentano per noi la sfida di quest’anno» osserva Alessandra De Stefano, dal 2021 direttrice di Rai Sport.

E proprio nello sport si sperimenta da tempo l’uso di nuove tecnologie. «La realtà aumentata è stata usata per la prima volta con uno studio virtuale nel Giro d’Italia del 2020. Allora è stata una scelta innovativa. Nel Processo alla tappa abbiamo usato un green screen e una camera cablata, che ci ha permesso di ricreare l’immagine del ciclista sul palco» racconta De Stefano, che hai tempi conduceva il programma. Dal ciclismo al calcio: «La stessa tecnologia è stata poi utilizzata nelle partite di qualificazioni ai Mondiali 2022, come ad esempio nel post-partita Italia-Macedonia a Palermo e siamo stati i primi a farlo. Così abbiamo avuto l’intervista da Giorgio Chiellini come fosse in studio con il conduttore, e Leonardo Spinazzola, che si è presentato in ciabatte ci ha dato il senso di immediatezza che permettono certe innovazioni. Certo non parliamo ancora di innovazione estrema, ma semplicemente di una soluzione tecnologica, ma gli spazi di sviluppo sono ampissimi» spiega De Stefano.

D’altra parte proprio il calcio è uno dei settori di sperimentazione che offre maggiori possibilità, anche per l’audience in grado di muovere. Proprio per questo il primo maggio la Lega Serie A ha deciso di sbarcare sul metaverso con la prima partita, Milan-Fiorentina. Si è trattato del primo match di calcio trasmesso in live streaming nel metaverso nella stanza della lega italiana su The Nemesis, che ha reso disponibile la diretta solo nell’area geografica del Medio Oriente e del Nord Africa. Dal calcio agli altri eventi sportivi. «Un uso interessante nel futuro sarà da sviluppare in occasione di grandi manifestazioni internazionali come le Olimpiadi e i Mondiali. Cambierà radicalmente il linguaggio per raccontare lo sport».

Fonte: Il Sole 24 Ore