“Priscilla”, la moglie di Elvis secondo Sofia Coppola

Ribaltare la prospettiva: è qualcosa che Sofia Coppola ha già ampiamente fatto in carriera, raccontando, ad esempio, la vita di Marie Antoinette in un omonimo e bellissimo lungometraggio in cui la sovrana di Francia veniva riletta con uno stile pop e un’estetica del tutto contemporanea.
La regista americana riprende questo tipo di sfida con “Priscilla”, film che ci mostra il mito di Elvis Presley attraverso gli occhi di sua moglie Priscilla Beaulieu: i due si sposarono nel 1967, dopo un lunghissimo fidanzamento, e si separarono nel 1973.

Film tra i più attesi del weekend in sala, “Priscilla” si apre con la protagonista che, ancora adolescente, incontra a una festa Elvis Presley: l’uomo, che è già una superstar del rock’n’roll, si mostra subito interessato a lei, tanto da volerla rivedere appena possibile e portarla, in seguito, a Graceland a vivere con lui e con la sua famiglia. Attraverso gli occhi di Priscilla, Sofia Coppola racconta il lato nascosto di un grande mito americano, dal lungo corteggiamento fino a un matrimonio turbolento e segnato da continui alti e bassi. I due avranno anche una figlia – Lisa Marie – che non aiuterà però a sedare i contrasti crescenti tra i due genitori.

“Elvis and Me”

Prendendo spunto dal libro autobiografico “Elvis and Me” del 1985, scritto da Priscilla Presley con Sandra Harmon, questa pellicola conferma il desiderio di Sofia Coppola di oltrepassare le convenzioni del genere biografico per concentrarsi su elementi ben più personali e caratterizzanti.

Priscilla diventa così, nel film, l’ennesima adolescente in cerca di se stessa della filmografia di Sofia Coppola, con paragoni che, oltre al già citato “Marie Antoinette”, possono riprendere “Il giardino delle vergini suicide” o “Bling Ring”.

Confezione impeccabile ma il ritmo è altalenante

L’operazione è senza dubbio interessante e la confezione è semplicemente impeccabile, ma la regista non riesce a emozionare come in altre sue pellicole, a causa di un ritmo altalenante e di un coinvolgimento che funziona solo a tratti.La scrittura è comunque efficace, ma qualche guizzo in più avrebbe certo migliorato l’intera operazione. Una menzione speciale va in ogni caso alla capacità di Sofia Coppola di dirigere al meglio il suo cast: sono perfettamente in parte sia Jacob Elordi (visto di recente anche in “Saltburn”) nei panni di Elvis, sia Cailee Spaeny in quelli di Priscilla. Grazie alla sua prova, l’attrice ha ottenuto la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, con una decisione della giuria che ha però sorpreso molti.

Fonte: Il Sole 24 Ore