Swisscom acquisisce Vodafone Italia, via all’unione con Fastweb

La storia infinita delle Tlc in Italia

Fastweb e Vodafone Italia, sono da sempre promessi sposi nel mercato italiano delle telecomunicazioni. Con l’annuncio di oggi arriva al “The End” (il primo, in attesa del closing del prossimo anno), di una trama capovolta rispetto allo schema a lungo immaginato negli anni scorsi, con una Vodafone cacciatrice e una Fastweb nelle vesti di preda. Il tutto sulla base di una valutazione, al netto di debito e cassa, di 8 miliardi, che in termini di enterprise value, spiega la stessa Vodafone in una nota, significa un’offerta con un multiplo di 7,6 volte l’Ebitdaal adjusted calcolato sul consensus Fy 2024.

Sono previste sinergie per 600 milioni run rate annue e l’acquisizione, precisa Swisscom, «sarà interamente finanziata a debito, aumentando la leva finanziaria di Swisscom a 2,6x (indebitamento netto/EBITDA) a fine 2025, pur mantenendo uno stato patrimoniale solido. Swisscom prevede di mantenere un rating di credito aziendale «A», uno dei più alti tra le società europee nel settore delle telecomunicazioni, sostenuto da un chiaro percorso di riduzione della leva finanziaria».

Primo big nella fibra Ftth

Quello che va a nascere in Italia, aveva evidenziato nei giorni scorsi Mediobanca Research, è un big da 7,3 miliardi di euro di ricavi (fra i 2,6 di Fastweb e i 4,7 attesi per Vodafone Italia), con 33 milioni di sim sul mobile: il 32% del mercato (ma in questo dato sono comprese anche le sim “machine-to-machine”, utilizzate per far “parlare” le macchine negli usi industriali o nella domotica. Nel fisso avrà il 34,7% di market share nella fibra Fttc e sarà anche primo player su fibra Ftth con una market share combinata del 36 per cento. L’Italia per Vodafone è il terzo mercato (dopo Germania e Uk) e pesa per l’11% dei ricavi da servizi del gruppo.

I ricavi da servizi al 2023 sono scesi a 4,25 miliardi (-2,9%). Quanto a Fastweb, sono invece aumentati del 6,1% a 2,6 miliardi. Un’operazione nata con alle spalle il pungolo di Iliad, che a gennaio ha presentato (rifiutata) un’offerta per una joint venture. Un niet non proprio derubricabile, visto che il fondatore e principale azionista di Iliad, Xavier Niel, è azionista con il 2,5% dello stesso Gruppo Vodafone e che il predecessore della ceo, Nick Read, ci ha rimesso la sedia sulla mancata reattività alla richiesta degli azionisti di mettere ordine fra le partecipazioni. Anche per questo la comunicazione di un’operazione fra Vodafone e Fastweb era attesa, nella consapevolezza che la ceo Della Valle non potesse tardare più di tanto a dare un segnale ai suoi stakeholders.

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Fonte: Il Sole 24 Ore