Vaccino, la campagna è partita: primi vaccinati allo Spallanzani. Arcuri: «Sarà gratuito ma non obbligatorio»

Con le prime tre vaccinazioni all’ospedale Spallanzani di Roma è partita ufficialmente la campagna vaccinale per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus. Solo oggi in tutta Italia saranno somministrate le prime 2mila dosi, con un numero che varia di regione in regione. Tutto riparte dallo Spallanzani di Roma, alle 7.20 del 27 dicembre. Proprio qui dove tutto è iniziato: qui furono ricoverati i primi due cinesi positivi al nuovo coronavirus, la coppia infettata proveniente da Wuhan. Nove mesi dopo il V-day, un giorno già definito storico.

Speranza: «Arriva la luce, ma bisogna resistere ancora alcuni mesi»

«Arriva la luce, ma bisogna resistere ancora alcuni mesi. Non è finita ancora e serve sempre il rispetto delle regole», ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, che è partito da un ricordo: «Mi ricordo quando mi telefonarono per avvertirmi che erano stati ricoverati allo Spallanzani i primi due cittadini cinesi, in Italia per turismo, con il sospetto di aver contratto il Covid». A quasi un anno esatto dal ricovero dei coniugi cinesi i cancelli dell’ospedale romano si sono riaperti, ma questa volta per far entrare il camion della Pfizer con le prime dosi di vaccino, per farne uscire le fiale da distribuire in tutta Italia, per inoculare i primi vaccini.

Loading…

Arcuri: «Sarà gratuito e non obbligatorio»

«Oggi è una giornata emozionante in tutti i Paese Ue parte la campagna vaccinale. La strada è ancora lunga e ci vuole cautela e prudenza», ha sottolineato il commissario straordinario Domenico Arcuri al punto stampa dello Spallanzani di Roma. Arcuri ha precisato che «il vaccino è gratuito per tutti, ma non obbligatorio». Il commissario ga reso noto che ogni settimana arriveranno 470mila dosi del vaccino, ricordando che «per l’immunità di gregge serve che l’80% di italiani si vaccinino». Ha invitato a essere «cauti, pazienti e responsabili. La battaglia è ancora molto lunga, non dobbiamo illuderci che tutto sia finito, ma c’è finalmente un vaccino. E rispondendo a una domanda su quando si vaccinerà: «Mi vaccinerò quando toccherà a me. Penso di non aver diritto a nessun privilegio». Oggi allo Spallanzani «verranno vaccinate altre persone, in tutto 130 – ha detto il direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia – che poi diventeranno i “vaccinatori” di tutta la regione».

L’infermiera Claudia Alivernini: «Vaccinatevi tutti»

È un Vaccine day che mette in primo piano le donne che operano nella sanità: dalle dottoresse alle infermiere, dalle ricercatrici alle degenti, alle ospiti delle Rsa. La prima a essere vaccinata è un’infermiera di 29 anni, Claudia Alivernini: «Ho la consapevolezza – ha detto – che oggi sia un giorno importante e decisivo. La scienza e la medicina sono le uniche cose che ci permetteranno di uscire da questo virus. Lo dico con il cuore: vaccinatevi». I primi tre vaccinati in Italia hanno ricevuto la dose del farmaco alle ore 7.20 di domenica 27 dicembre. Sono la professoressa Maria Rosaria Capobianchi, l’infermiera Claudia Alivernini e l’operatore socio-sanitario Omar Altobelli. Poi due medici infettivologi dello Spallanzani, le dottoresse Alessandra Vergori e Alessandra D’Abramo.

Conte: «Oggi l’Italia si risveglia». Gentiloni: «Un primo passo»

«Oggi l’Italia si risveglia #Vaccineday. Questa data ci rimarrà per sempre impressa. Partiamo dagli operatori sanitari e dalle fasce più fragili per poi estendere a tutta la popolazione la possibilità di conseguire l’immunità e sconfiggere definitivamente questo virus». Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte su twitter nel giorno del V-Day in Italia e in Europa. Su Twitter il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni ha scritto: «Un giorno di speranza, un grazie alla ricerca. Ma l’arrivo dei vaccini è solo il primo passo. La svolta saranno le vaccinazioni. Di tutti, nel mondo intero».

Fonte: Il Sole 24 Ore