A Predappio con il figlio vestito da balilla, la procura chiede il processo per i genitori

Violazione della legge Scelba e della legge Mancino. È questa l’accusa mossa dalla procura di Forlì a due genitori che, in occasione del centenario della marcia su Roma, andarono a Predappio vestendo il figlio da balilla. Con loro altre 10 persone accusate di violare le norme che disciplinano il divieto di ricostituzione del partito fascista e l’istigazione alla discriminazione. I fatti, sono stati ricostruiti dalla Digos di Forlì in un’informativa su quanto avvenne, nel 2022, a Predappio, il paese sulle colline romagnole dove è nato Benito Mussolini, meta di molti nostalgici che commemorano , ogni anno, il centenario della marcia che segnò l’ascesa al governo del fascismo.

L’associazione Arditi d’Italia

Nell’occasione finita nel mirino degli inquirenti, era stato replicato il solito copione, messo in scena d’abitudine nei raduni, organizzati dall’associazione Arditi d’Italia, anche in occasione degli anniversari della nascita e della morte del Duce: saluti romani, rito del “presente” e commemorazioni in costume. Una kermesse arricchita, nel 2022, anche dal bambino vestito da Balilla, segnalato dalla Digos, ma non imputabile in quanto minore di 14 anni. L’udienza predibattimentale nella quale il giudice dovrà valutare se esistono gli estremi del processo è fissata per il 17 maggio: per quella data dovrebbero essere uscite le motivazioni alla sentenza della Cassazione di metà gennaio sull’interpretazione da dare ai saluti fascisti nel contesto della legge Scelba.

Fonte: Il Sole 24 Ore