Biometano, sbloccato il decreto da 1,7 miliardi previsti nel Pnrr

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha firmato giovedì il nuovo decreto in materia di incentivi per la produzione di biogas e biometano che consentirà di avviare gli investimenti per potenziare la produzione italiana e ridurre la dipendenza dal gas estero. Si tratta del provvedimento che sblocca la misura del Pnrr per la quale sono stanziati 1,7 miliardi di euro per rafforzare, adeguando gli impianti esistenti o costruendone di nuovi, la produzione italiana di biometano sostenibile.

Una misura fondamentale anche perché si tratta di una produzione strettamente legata alla produzione zootecnica (tra i principali imput utilizzati ci sono infatti gli effluenti zootecnici) che attraverso la produzione di biogas riduce il proprio impatto ambientale e ottiene al tempo stesso una fonte di energia a costi ridotti. Aspetto di non poco conto considerato che la filiera zootecnica è tra quelle più esposte all’escalation dei costi energetici e delle materie prime agricole utilizzate per l’alimentazione animale.

Si tratta di un provvedimento molto atteso dai produttori italiani «La Commissione Ue – ha commentato il presidente del Consorzio italiano biogas, Piero Gattoni – ha impiegato oltre otto mesi per dare l’ok al provvedimento notificato dall’Italia nello scorso novembre. Adesso arriva questa misura chiave per accelerare sul rafforzamento della produzione di biogas e biometano agricolo. È decisivo passare al più presto alla fase degli investimenti. Adesso dobbiamo accelerare con l’adozione delle procedure applicative per l’apertura delle prime aste. La filiera del biogas e biometano può arrivare a coprire tra il 15 e il 20% del fabbisogno italiano di gas. Un’opzione fondamentale per un Paese alla ricerca di strade per diversificare le forniture di gas dalla Russia».

Il provvedimento appena varato dal ministro Cingolani non scioglie però tutti i nodi. Tra le misure ferme e che potrebbero dare nuovo impulso al settore, c’è infatti anche il Decreto Fer 2, il provvedimento che sostiene attraverso incentivi dedicati la produzione elettrica di impianti rinnovabili innovativi. Un ambito in cui rientra anche il biogas.

Il decreto, atteso dal settore da più di cinque anni, è stato all’esame della Conferenza Unificata nei giorni scorsi, ma anche questa volta si è deciso di non decidere e si è optato per un rinvio alla prossima settimana. «Restano aperti alcuni nodi critici – ha sottolineato il presidente del Cib –. Auspichiamo che il Governo intervenga sul testo per permettere davvero al settore primario di dare un contributo effettivo nella risoluzione della crisi energetica».

Fonte: Il Sole 24 Ore