Borse, lo spettro tassi tiene sotto scacco l’Europa. Milano frena con lusso

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Non c’è pace per le Borse europee, ancora una volta “zavorrate” dai timori per l’alto livello dei tassi e per le sue potenziali ricadute sulla crescita globale. Paure a cui si somma la crisi senza fine dell’immobiliare cinese. I tassi alti più a lungo delle attese e il surriscaldamento, oltre i livelli di guardia, dei rendimenti sui titoli di Stato continuano a mandare in fibrillazione i listini del Vecchio Continente, tutti in territorio negativo a metà seduta. La peggiore è la Borsa di Milano con il FTSE MIB in calo con le tensioni sulle banche. Seguono il CAC 40 di Parigi e il DAX 40 di Francoforte e il FT-SE 100 di Londra. Le vendite sono concentrate su tech, auto e lusso (che soffre per il taglio delle stime da parte delle case d’investimento). Sullo sfondo resta la crisi immobiliare cinese e le sue ricadute sull’export europeo.

Morgan Stanley taglia stime sulle maison europee

Pioggia di vendite sui colossi del lusso europei dopo che Morgan Stanley in un report ha ridotto le stime sui profitti del settore alla luce della frenata del mercato. A farne le spese a Piazza Affari è Moncler che si ritrova con un prezzo obiettivo tagliato da Goldman a 64 euro (da 69 euro). Per il terzo trimestre, per il brand dei piumini gli esperti prevedono «una crescita organica del +5,5% anno su anno, pari a 655 milioni di euro di vendite, mentre, per abbassano leggermente le stime per il 2023 tenendo conto «del rallentamento della domanda globale e dell’aumento della pressione macro». Giù anche Tod’s, dove anche qui gli analisti riducono il target price a 30 euro (da 34 euro), Salvatore Ferragamo e Brunello Cucinelli. Ma le stime al ribasso di Morgan Stanley si abbattono su tutti i colossi europei, come conferma l’andamento negativo sui listini di Kering, Lvmh, Hermes, Richemont.

Corre lo spread, a Piazza Affari crolla Mps

Mentre lo spread ha superato quota 190 punti per la prima volta dal maggio, per poi retrocedere, e il rendimento sui BTp decennali ha toccato un massimo del 4,72%, a Piazza Affari tonfo Banca Mps con le indiscrezioni sul Mef che vorrebbe uscire a partire da giugno prossimo. Giù anche Bper (-3,9%), Nexi (-3,7%) e Telecom Italia. Per la società di tlc si attendono novità sul dossier della rete. Rally per Iveco all’indomani dell’ok al Consiglio Ue per tempi più lunghi sull’introduzione del regolamento Euro7. Girano in positivo Banca Generali e Mediobanca, alle prese con l’avvicinarsi della scadenza assembleare

Dollaro resta ai massimi da marzo, frena il petrolio

Sul fronte monetario, si consolida la corsa del “super dollaro” stabile a 1,0592 per un euro. Frena il gas a 41,8 euro al MWh (-6%), così come il petrolio Wti di novembre che scambia a 88,9 dollari al barile (-0,8 per cento).

Tokyo in calo con possibili mosse a sostegno dello yen

La Borsa di Tokyo ha chiuso le contrattazioni in calo di oltre un punto percentuale tra le speculazioni di un intervento del Giappone per sostenere lo yen (arrivato a 149 per un dollaro, ai massimi da ottobre 2022) e le pressioni sul mercato obbligazionario con il rendimento a 10 anni dei Treasury americani arrivati al 4,55%, top da circa 16 anni. L’indice Nikkei ha chiuso in calo dell’1,1% a 32.315,05 punti, mentre il più ampio indice Topix ha ceduto lo 0,57% a 2.371,94 punti. In rosso Nissan: l’a.d. Makoto Uchida ha confermato che il gruppo automobilistico intende diventare totalmente elettrico entro il 2030 per quanto riguarda il mercato europeo sottolineando l’intenzione di non fare passi indietro su questa tecnologia nonostante il rinvio sullo stop dei motori a diesel e benzina annunciato dal Regno Unito. In calo i titoli farmaceutici e dell’elettronica. In flessione anche gli altri listini asiatici con Hong Kong che arretra dello 0,8% e Shanghai dello 0,6%

Fonte: Il Sole 24 Ore