Da Capri a Courmayeur, dopo i chiarimenti del governo ora si teme l’assalto alle seconde case

Un’apertura che desta reazioni diverse, se non opposte, che vanno dal plauso alle perplessità. Il chiarimento del Governo sul fatto che a certe condizioni è possibile raggiungere le seconde case fuori regione da una parte registra il plauso delle località di mare e di montagna che intravedono la possibilità di una lieve ripresa delle attività economiche sul loro territorio, una sorta di ritorno alla normalità, e per questo danno volentieri il “benvenuto” a chi arriverà mettendo al contempo in evidenza che non sarà un “liberi tutti”, e che verranno rispettati gli accorgimenti basilari contro l’epidemia. Dall’altra quella che nella sostanza si configura come un’apertura desta qualche perplessità in chi teme che questa interpretazione estensiva possa determinare in concreto un aumento dei contagi Covid. Anche perché, in un contesto di divieti e zone rosse (allo stato attuale Lombardia, Provincia Autonoma di Bolzano e Sicilia) che rendono sempre più opprimente la vita nelle grandi città, l’allentamento della stretta potrebbe fare da cornice a scene di assalto alle abitazioni di villeggiatura.

Il sindaco Capri: ritorno vacanzieri passo verso normalità

Il sindaco di Capri, Marino Lembo, rientra nel primo gruppo. Considera la possibilità di raggiungere le seconde case un passo verso la normalità. Nell’isola, infatti, il numero delle seconde case, appartamenti e ville storiche, appartenenti agli habitué è molto alto.«Il ritorno dei vacanzieri che hanno casa sull’isola è ben gradito e riporterà un po’ di vita nel nostro contesto urbano – afferma – e vogliamo considerarlo un primo passo per il ritorno alla normalità, ma voglio anche sottolineare che non si tratterà di un liberi tutti, e la nostra attenzione resterà sempre molto alta, in modo da non vanificare l’impegno messo in campo finora. Amministratori e cittadini isolani hanno infatti compiuto grandi sforzi per tenere sotto controllo la situazione dei contagi, che sono stati molto limitati e quasi tutti con sintomi lievi. In varie occasioni abbiamo toccato quota zero contagi in tutta l’isola, e pertanto vogliamo continuare su questa strada di prudenza». Anche Anacapri accoglie positivamente la novità delineata nelle faq del governo sul nuovo Dpcm. Dice il vicesindaco Francesco Cerrotta: «Siamo felici che le nuove disposizioni di sicurezza prevedano la possibilità per i proprietari delle seconde case di poter raggiungere l’isola, il cui contesto è sicuro e quindi adatto a riaccogliere queste persone che da tanti anni fanno parte del nostro tessuto sociale. Noi abbiamo sempre chiesto di poter essere oggetto di provvedimenti differenziati, specialmente per le scuole, dato che il contesto specifico dell’isola è molto diverso da quello della terraferma. Ora – conclude – sapremo accompagnare queste graduali aperture con il massimo dell’attenzione richiesta dalla situazione attuale dei contagi, certi, come sempre, di poter contare sulla collaborazione di tutti i nostri cittadini, residenti e non». E così, con i contagi isolani che si avvicinano ormai allo zero, Capri ed Anacapri si preparano ad accogliere nuovamente alcuni dei loro storici frequentatori, con un occhio sempre attento alle disposizioni di contrasto alla pandemia.

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Sestriere non teme esodo, ok seconde case è boccata ossigeno

Il via libera alle seconde case darà «una boccata d’ossigeno all’economia locale», confida il sindaco di Sestriere Gianni Poncet. La perla delle Alpi è meta degli appassionati di montagna provenienti anche da fuori Piemonte. Anche Poncet mette in evidenza che «si tratta comunque di una situazione da gestire con buon senso, nel rispetto delle norme anti Covid», Il primo cittadino non è per nulla preoccupato della possibilità che nel fine settimana scatti l’esodo dalle città verso le montagne. «Già durante le vacanze di Natale abbiamo registrato una occupazione del 30-40% degli alloggi, quindi direi che siamo preparati», spiega. «Gli impianti sono chiusi – aggiunge -, si sa, ma siamo in grado di offrire escursioni e passeggiate all’aria aperta, nel rispetto del distanziamento e di tutte le altre misure anti Covid».

Il Trentino valuta ordinanza

C’è poi chi teme che l’arrivo di persone da altre regioni possa determinare un aumento dei contagi, il che significherebbe anche una maggiore pressione sulle strutture ospedaliere e la necessità di promuovere ulteriori misure restrittive. Occorre regolare la nuova situazione, è il ragionamento. Ecco perché sugli spostamenti nelle seconde case in Trentino la Provincia autonoma valuterà una eventuale ordinanza. Che si vada verso questa soluzione lo ha anticipato il dirigente generale della Protezione civile del Trentino, Raffele De Col. «Attendiamo questo fine settimana ed eventualmente, se la situazione non è gestibile in un modo compatibile con i comportamenti e la diffusione del contagio, vedremo di intervenire – ha affermato -. Anche perché qui fortunatamente i dati stanno scendendo tanto che stiamo puntando alla zona bianca». Il maggior numero di seconde case in Trentino sono di persone residenti in Lombardia ed Emilia Romagna, mentre quelle di residenti in Veneto sono meno, salvo nella zona del Primiero, anche per ragioni di vicinanza al confine. L’ordinanza potrebbe essere articolata in base al colore dell’area di provenienza dei proprietari di seconde case in Trentino: «Il colore non si attacca alla persona, ovviamente – ha sottolineato De Col -. Non vogliamo mettere il bollino a nessuno, ma serve continuità comportamentale. Giuridicamente le zone sono definite per aree territoriali, non per le persone. Ma siccome il virus circola con le persone la trasposizione è che chi ha una restrizione sul proprio Comune, cioè è in zona arancione, se viene nella seconda casa in Trentino deve rimanere nel proprio Comune. Quindi, ad esempio, se un proprietario ha la seconda casa a Pinzolo dovrà rimanere nel Comune di Pinzolo. Se invece ha una restrizione al proprio domicilio, cioè viene da una zona rossa, dovrà usare lo stesso criterio in vigore nella zona in cui proviene e si potrà muovere solo per i casi consentiti dalla zona rossa», ha concluso il dirigente.

Courmayeur punta su anti struscio

Un piano “anti-struscio” per regolare la passeggiata dello shopping e garantire la sicurezza sanitaria dei villeggianti nel centro di Courmayeur: in vigore già a Natale sarà questo lo strumento con cui nei prossimi fine settimana e, soprattutto, nelle vacanze di carnevale l’amministrazione comunale della località del Monte Bianco intende far fronte al probabile aumento di presenze dopo il via libera di Palazzo Chigi alla possibilità di raggiungere le seconde case. Inoltre saranno potenziate le navette verso la val Ferret, una delle mete più frequentate delle Alpi. «Non ci aspettiamo un’affluenza grandissima, ma pensiamo che incominci ad esserci un po’ più di gente anche perché il numero di seconde case a Courmayeur è elevato e, a parte lo sci alpino, tutto il resto si può fare: passeggiate, sci nordico, escursioni di scialpinismo, ci sono molte possibilità», spiega il sindaco Roberto Rota. «La zona di assembramento più probabile è il centro di paese – aggiunge Rota – dove saranno in vigore le indicazioni di prevenzione anti-Covid sull’uso della mascherina, sui comportamenti e sulla viabilità pedonale: credo che queste regole siano sufficienti, dovessero però esserci troppi assembramenti abbiamo pronte misure più restrittive».

Fonte: Il Sole 24 Ore