Dalla desalinizzazione al riuso delle acque reflue, cosa c’è nel decreto siccità

Dopo il via libera dell’Aula del Senato (il voto a favore è arrivato con 75 sì, 46 no e 7 astensioni), il Dl siccità che deve essere convertito in legge entro il 13 giugno passa ora alla Camera che ha già inserito l’esame del Dl la prossima settimana in Aula. Una delle principali novità che sono state approvate è l’introduzione della sperimentazione delle Tea, le “tecniche di evoluzione assistita” in campo agricolo con un emendamento a prima firma di Luca De Carlo (FdI) approvato durante l’esame nelle commissioni Ambiente-Lavori Pubblici e Ambiente-Industria.

Tecniche di editing genomico

L’emendamento prevede una disciplina ad hoc fino al 31 dicembre 2024 per «l’autorizzazione all’emissione deliberata nell’ambiente di organismi prodotti con tecniche di editing genomico mediante mutagenesi sito-diretta o di cisgenesi a fini sperimentali e scientifici». L’Aula ha respinto l’emendamento a firma della senatrice a vita Elena Cattaneo che proponeva di sopprimere il termine del 31 dicembre 2024.

Cabina di regia e commissario

Con il provvedimento si istituisce, presso la presidenza del Consiglio, una cabina di regia con compiti di indirizzo, coordinamento e monitoraggio per il contenimento e il contrasto della crisi idrica e si conferiscono alla struttura poteri sostitutivi. Si prevede inoltre la nomina di un commissario straordinario nazionale.

Vasche di raccolta di acque piovane

Arrivano disposizioni per la realizzazione, il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche. E si interviene in tema di vasche di raccolta di acque piovane per uso agricolo e si consente il riutilizzo a scopi irrigui in agricoltura delle acque reflue depurate. Oltre all’articolo sulle Tea, in Commissione sono state introdotte disposizioni sul deflusso ecologico in caso di scarsità idrica mentre in Aula è stato approvato un emendamento che detta norme di semplificazione per la installazione di impianti solari fotovoltaici collocati in modalità flottante.

Il piano di comunicazione

Viene inserita una modifica alla disciplina degli impianti di desalinizzazione. Infine si introduce, tra gli organi dell’Autorità di bacino distrettuale, l’osservatorio distrettuale permanente sugli utilizzi idrici. Si aumenta l’importo delle sanzioni amministrative pecuniarie per chi deriva o utilizza acqua pubblica senza un provvedimento autorizzativo o concessorio dell’autorità competente e si prevede l’adozione di un piano di comunicazione volto ad assicurare un’adeguata informazione sulla crisi idrica.

Fonte: Il Sole 24 Ore