Dalla Russia alla Romania: ecco i Paesi europei dove il Covid è fuori controllo

Bulgaria, record di non vaccinati

Le cose non vanno molto meglio oltre il confine in Bulgaria, lo stato meno vaccinato dell’Ue con solo un adulto su quattro protetto con la doppia dose. Da gioverdì 21 ottobre è obbligatoria la certificazione verde anti-Covid per le attività negli ambienti al chiuso. Fanno eccezione solo le farmacie, le banche, i negozi per generi alimentari, i trasporti e gli uffici pubblici. La decisione però sta provocando contestazioni, caos, tensioni e minacce di boicottaggio. Le misure contro il coronavirus sono state criticate da tutte le forze politiche, in piena campagna elettorale per le elezioni presidenziali e parlamentari anticipate del 14 novembre. Intanto i ricoveri da Covid sono aumentati del 30% nell’ultimo mese e gli ospedali di Sofia hanno sospeso gli interventi chirurgici non urgenti.

Serbia, green pass in ristoranti e bar dalle 22

In Serbia, dove la situazione epidemiologica resta molto critica con un alto numero di contagi e decessi, il governo ha annunciato l’obbligo del pass vaccinale nelle ore serali per ristoranti, caffè, bar e altri locali al chiuso. Parlando al termine di una nuova riunione dell’unità di crisi per la lotta al covid, la premier Ana Brnabic ha detto che la misura restrittiva entrerà in vigore dal 23 ottobre e varrà dalle 22 in poi, l’ora di maggiore affollamento dei locali. La situazione, ha osservato, è catastrofica, con una campagna vaccinale che procede molto a rilento e la popolazione che non mostra interesse all’osservanza delle misure di prevenzione anticovid. Con la prima dose, ha detto, è stato vaccinato il 54,6%, con la seconda appena il 52,5%, mentre quasi il 15% ha ricevuto la terza dose. Nelle terapie intensive, ha aggiunto, oltre il 90% dei pazienti non è vaccinato, e a contrarre il contagio sono ora anche tanti giovani e ragazzi.

Una sfiducia che viene da lontano

Come si spiega il basso tasso di vaccinazione in quasi tutti i Paesi dell’Est europeo? Secondo molti esperti il fattore decisivo è il passato comunista che ha minato la fiducia dei cittadini nei confronti del potere pubblico e delle istituzioni. L’Eurobarometro, un sondaggio periodico della Commissione europea, ha rivelato che almeno una persona su tre nella maggior parte dei Paesi dell’est dell’UE non ha alcuna fiducia nel sistema sanitario, contro una media Ue del 18 per cento.

«I vaccini mostrano che l’ombra dell’Unione Sovietica domina ancora le coscienze. Alcuni continuano a vivere nella paura e nella diffidenza – ha detto Tomasz Sobierajski, sociologo dell’Università di Varsavia, all’agenzia Reuters – La libertà sono state frenate e l’industria è stata monopolizzata dallo stato durante il regime comunista, un’eredità ora aggravata dalla crescente influenza dei politici populisti che spingono la gente ad essere diffidente», ha detto Sobierajski.

Fonte: Il Sole 24 Ore