Dalle feste milionarie alle violenze sui migranti, è bufera sull’agenzia Ue Frontex

Mentre in Bosnia la situazione dei migranti «è drammatica», per dirla con le parole della Caritas, e nel Mediterraneo abbiamo assistito mercoledì al primo naufragio nel 2021 (con 43 morti) all’agenzia per le frontiere dell’Unione Europea Frontex si stappano bottiglie e si fanno feste da milioni di euro.

Come già raccontato su queste pagine e in un reportage per Radio24 il budget di Frontex è lievitato in questi anni, passando da 6,3 milioni di euro nel 2005 a 333 milioni nel 2019, a 1,1 miliardi quest’anno fino a 1,9 miliardi nel 2025. Una dotazione senza pari nella storia delle agenzie Ue. Budget che Frontex usa per personale, droni ed elicotteri con i quali pattuglia il Mediterraneo, ma a quanto pare anche per molte feste.

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Il budget per le feste

Frontex ha organizzato cinque eventi in quattro anni ai quali hanno partecipato in centinaia tra dipendenti e ospiti. Il conto totale dei budget per le feste in quel periodo ammonta a un totale di 2,1 milioni di euro. A rivelarlo è la testata EUobserver che ha avuto accesso ai documenti interni: si va dai 94.000 euro spesi nel 2015 per una cena per 800 persone presso l’elegante ristorante Belvedere di Varsavia, città dove ha sede l’agenzia, ai 580 mila euro spesi per una festa in trasferta sul Mar Baltico presso la località balenare di Sopot.

In totale nei cinque anni precedenti alla pandemia Frontex ha speso per feste ed eventi 2,1 milioni: nel 2015 si sono spesi circa 360.000 euro, nel 2016 circa 371.000 euro, nel 2017 oltre 341.000 euro, nel 2018 la somma record di 580.152 euro e nel 2019 circa 494.500 euro. Il budget per gli eventi di gala di una sola annata è molto più di quanto stanziato dall’agenzia per l’Ufficio dei diritti fondamentali per tutto il 2020 nel quale non si sono tenuti eventi, ma solo a causa del covid. Tutti soldi spesi comunque che arrivano dai contribuenti e in anni in cui le isole dell’Egeo, l’enclave spagnola di Melilla, Lampedusa e molti altri avamposti siciliani e calabresi faticavano a gestire le migliaia di migranti che arrivavano. Ricordiamo che nel 2015 arrivarono sulle coste europee più di un milione di persone (dati Unhcr).

Un bilancio non trasparente

Che il bilancio di Frontex non fosse trasparente e virtuoso lo abbiamo già scritto e raccontato. Ma questa delle “spese pazze” è solo l’ultima delle critiche che vengono sollevate nei confronti di Fabrice Leggeri, sul quale pendono diverse richieste di dimissioni, arrivati da molteplici associazioni, ong e gruppi del Parlamento europeo che accusano apertamente il funzionario francese di essere responsabile della condotta degli agenti di Frontex, coinvolti e complici nei respingimenti di migranti nel Mare Egeo, nel Mediterraneo centrale e sulla rotta bosniaca. Respingimenti che avrebbero messo spesso a rischio l’incolumità dei migranti stessi.

Fonte: Il Sole 24 Ore