Economia circolare, il piano dei 550 esperti coordinati da Enea

Nove priorità per trasformare l’economia circolare in leva strategica per la ripresa post pandemia. E ripartire una volta superata l’emergenza. A tracciare il programma che mette assieme formazione e cultura, infrastrutture, strumenti economici, normativi, e di misurazione, eco-progettazione e consumo circolare, mercato dei sottoprodotti e riciclati, pianificazione integrata e gestione urbana-territoriale è il documento «Le priorità Icesp per la ripresa post Covid-19». Piano predisposto dalla piattaforma italiana Icesp (promossa da Enea e da altri importanti attori nazionali per promuovere “the Italian way for a circular economy”), che vede come primi destinatari i Ministeri dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dello Sviluppo Economico, presentato in occasione della terza Conferenza annuale coordinata da Enea, a cui hanno contribuito oltre 550 esperti, in rappresentanza di 200 organizzazioni.

La strategia Enea

«L’Italia deve dotarsi di una strategia nazionale per l’economia circolare e di un piano di azione con chiari target e step di realizzazione e di un istituto di coordinamento dell’economia circolare, sfruttando competenze e strutture esistenti, con principale ruolo di supporto a PA centrale e locale, alle imprese e ai cittadini – sottolinea Roberto Morabito, direttore del dipartimento Enea di Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali e presidente Icesp -. Il piano di azione deve essere basato su un approccio sistemico fondato su multidisciplinarietà e collaborazione tra tutti gli attori, dalle istituzioni alle imprese, dai centri di formazione e ricerca ai cittadini, in grado di intersecare trasversalmente diversi ambiti e settori della vita sociale ed economica nazionale e di aumentare la sostenibilità del Paese e la competitività delle nostre imprese».

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Il supporto della digitalizzazione

Argomento particolarmente sensibile verso cui si registra una crescita di interesse, giacché rispetto allo scorso anno la piattaforma ha registrato un raddoppio dei partecipanti. Tra i fattori strategici per una ripresa nel periodo post pandemia la necessità «di orientare i sistemi di produzione e consumo verso nuovi modelli», capaci di coinvolgere in maniera attiva anche i consumatori, «potenziando il diritto di accesso a informazioni e servizi trasparenti anche attraverso la digitalizzazione e l’IoT».

Per il presidente dell’Icesp, sarà fondamentale un «vero e proprio cambiamento culturale», da attuare «intervenendo in modo trasversale a livello di educazione primaria, secondaria, accademica e aziendale allo scopo di creare nuove figure professionali, sia nel pubblico che nel privato».

Un altro aspetto su cui è necessario intervenire riguarda la «trasformazione di città e territori in modelli circolari con la cruciale partecipazione attiva di tutti gli stakeholder che possano favorire processi decisionali partecipativi», iniziative di citizen science e la costituzione di una cabina di regia nelle amministrazioni locali con azioni su obiettivi ambientali, sociali ed economici.

Fonte: Il Sole 24 Ore