Erdogan caccia 10 ambasciatori occidentali. Sassoli: «Non ci intimidisce»

I 10 ambasciatori occidentali in Turchia che avevano firmato un appello per la liberazione del filantropo anti-Erdogan Osman Kavala, detenuto da oltre 4 anni, saranno dichiarati “persona non grata”. Lo ha annunciato lo stesso presidente turco. Tra i diplomatici coinvolti ci sono i rappresentanti di Stati Uniti, Francia e Germania. «Ho ordinato al nostro ministro degli Esteri di dichiarare al più presto questi 10 ambasciatori come persona non grata», ha detto il leader di Ankara. «Kavala è il rappresentante turco di Soros. Dieci ambasciatori si recano al ministero degli Esteri per lui: che impudenza! – ha aggiunto Erdogan -. Impareranno a conoscere e capire la Turchia o dovranno andarsene».

Chi sono i 10 ambasciatori

«Ho detto al nostro ministro degli Esteri che non possiamo concederci il lusso di ospitarli nel nostro Paese», aveva annunciato il 21 ottobre Erdogan riferendosi ai capi missione di Canada, Francia, Finlandia, Danimarca, Germania, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia e Usa che con un comunicato, nel quarto anniversario del suo arresto il 18 ottobre, avevano invitato Ankara a scarcerare Kavala in linea con una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo del 2019. Sette di questi diplomatici destinati all’espulsione sono rappresentanti di alleati della Turchia nella Nato.

Norvegia: espulsione illegittima

«Il nostro ambasciatore non ha fatto nulla che legittimi un’espulsione». Così il portavoce del ministero degli Esteri della Norvegia, uno dei 10 Paesi – tra cui Usa, Germania e Francia – i cui ambasciatori sono oggi stati dichiarati “persona non grata” in Turchia. È questa la prima reazione di uno dei governi direttamente coinvolti. Il portavoce di Oslo, citato da media americani, ha inoltre precisato che la sede diplomatica non ha finora ricevuto alcuna notifica formale al riguardo.

Sassoli: deriva autoritaria

«L’espulsione di dieci ambasciatori è un segno della deriva autoritaria del governo turco. Non saremo intimiditi. Libertà per Osman Kavala». Lo scrive il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, su Twitter. «Noi sosteniamo pienamente la posizione del Presidente del Parlamento Europeo Sassoli contro l’ennesimo atto autoritario di Erdogan», ha aggiunto il segretario del Pd, Enrico Letta, sempre su Twitter.

Verso il G20

Il capo di Stato turco ha lanciato il suo ultimo affondo contro i Paesi occidentali a pochi giorni dal G20 di Roma, dove spera di poter avere un colloquio personale con il presidente americano Joe Biden con cui le relazioni «non sono partite bene», aveva detto Erdogan a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu a New York lo scorso mese.

Fonte: Il Sole 24 Ore