Facebook e Twitter: ecco in quali casi le piattaforme bloccano gli account

È stato più volte sperimentato che l’AI tende a bloccare in automatico questi contenuti, anche quando sarebbero permessi; nel qual caso, Facebook li ripristina a seguito di una segnalazione dell’utente.Diverso è il caso di immagini forti e violente. Facebook le permette (a meno che non siano di incitamento e odio), ma con “un’etichetta di avviso ai contenuti particolarmente forti o violenti per evitare che vengano visualizzati dai minori di diciotto anni”.Twitter permette sesso, nudità (purché consensuale) e immagini forti e violente ma il filtro lo deve mettere l’utente, contrassegnando il contenuto come sensibile (e non può pubblicarlo quindi in live, foto profilo eccetera).

Vieta sempre però contenuti di sesso violento (anche simulato) per prevenire la banalizzazione della violenza sessuale e splatter gratuito “in quanto le ricerche hanno dimostrato che l’esposizione ripetuta a contenuti violenti online può influire negativamente sul benessere di una persona”.Per le punizioni, Twitter anche in questo caso chiede la rimozione e sospende l’account alla prima violazione mentre lo blocca per sempre in caso di recidiva. Facebook rimuove da sé il contenuto e, come sempre, valuta a seconda dei casi se sospendere o bloccare l’account.

Notizie false

Se fin qui ci sono forti analogie con il nostro codice penale o le leggi della stampa, le notizie false sono un altro discorso. “I social non comprendono il reato di diffamazione, che negli Stati Uniti in pratica non esiste. E infatti ignorano anche le richieste di rimozione fatte dai giudici”, spiega Fulvio Sarzana, avvocato penalista esperto di digitale.

“Un sito diffamante lo puoi fare oscurare in Italia, con un giudice; un post diffamatorio no”, continua. Sulle notizie false, inoltre, Facebook è particolarmente permissivo dicendo che non le rimuove ma solo ne limita la diffusione e impedisce alle pagine di disinformazione di fare soldi con la pubblicità. Blocca le fake news solo se portano a un danno concreto e immediato.Twitter rimuove le fake news se contengono informazioni sicuramente false e insieme con alta propensione a fare danni. Sia Facebook sia Twitter, per questi motivi, stanno rimuovendo contenuti falsi in merito al covid-19.In caso di fake news che non provocano alto rischio di danni concreti, i due social mettono un’etichetta di avviso.

Twitter rimuove anche i contenuti multimediali atti a ingannare (fotomontaggi, deepfake); prima faceva così anche Facebook, che ora invece scrive sulle proprie policy di stare investigando la materia per decidere il da farsi. Come punizioni per gli utenti, Twitter applica le solite sanzioni graduate e Facebook resta sul generico.

Fonte: Il Sole 24 Ore