Festa del 2 giugno, il made in Italy celebra la Repubblica in Qatar

Con una Ferrari gialla al centro del salone e le musiche di Nino Rota a Doha, in Qatar, le aziende italiane hanno festeggiato il 2 giugno in anticipo. L’Italian National Day, al quale sono state invitate le autorità qatariote, tra cui alcuni ministri, è stato promosso dall’ambasciata italiana nel Paese, con l’ambasciatore Paolo Toschi, e da Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, con la responsabile nell’emirato Paola Lisi. L’appuntamento, punto di riferimento per la comunità italiana, è stato organizzato durante la fiera Project Qatar 2023, che si conclude nella capitale il 1° giugno, patrocinata proprio da Ice e dedicata alle imprese operanti nella filiera del settore delle costruzioni (con esclusione di macchinari e impianti).

«Le imprese italiane in Qatar stanno lavorando bene, sono molto stimate. C’è un desiderio di collaborazione forte, con le autorità qatariote molto vicine all’Europa e meno agli Usa e alle altre parti del mondo», spiega Massimo Ponzellini, presidente di Lizard Renewables, tra i platinum sponsor dell’evento insieme a Webuild, mentre aziende come Eni, Fincantieri, Intesa San Paolo, Marcegaglia, Saipem, Technogym figurano tra i gold sponsor e Eataly, De longhi, Leonardo, Ligabue, Ceretto tra i silver sponsor.

Da Lizard 1 GW di rinnovabili in Qatar

«Sono tutte aziende che hanno progetti in Qatar», racconta Ponzellini. La stessa Lizard, attiva nel campo delle rinnovabili, con sede operativa a Milano e una appena inaugurata proprio a Doha, ha in programma un piano di sviluppo da circa 5 miliardi in 5 anni per realizzare 5 GW di impianti a livello globale: «Circa 1-1,2 GW in Italia, 1 GW in Qatar e il resto in Croazia. Mentre per quanto riguarda le fonti, 2 GW deriveranno dal solare e 3 dall’eolico», puntualizza il direttore generale Marco Salvato, che ricorda anche i progetti in Marocco e in Romania, nonché quelli che riguardano lo sviluppo di biometano, geotermia, idrogeno. «Abbiamo scelto il Qatar per impostare un’attrazione del capitale anche verso l’Europa e soprattutto implementare un progetto pilota da 1 GW, appunto, in collaborazione con il più grosso operatore qatariota delle rinnovabili», conclude.

Webuild e lo stadio dei mondiali

Webuild invece è presente da dieci anni nel Paese affacciato sul Golfo Persico: nel 2013 si è aggiudicata – leader con una quota del 41,25% di un’associazione di imprese – la gara per la realizzazione della Red Line North Underground, una linea della metro cittadina. Sempre nel 2013 ha iniziato a lavorare al tunnel idraulico di Abu Hamour, mentre nel 2015 si è aggiudicata lo stadio di Al Bayt in Al Khor, a 35 km da Doha: una struttura che ha ospitato la cerimonia di apertura dei mondiali di Calcio Fifa 2022 e ulteriori 8 partite, inclusa la semifinale tra Francia e Inghilterra.

Fonte: Il Sole 24 Ore