La Mozzarella di Bufala è cresciuta il doppio degli altri formaggi Dop

L’equivalente di una grande industria del Mezzogiorno. Nella definizione del direttore dello Svimez, Luca Bianchi c’è il vero valore della Mozzarella di Bufala Campana Dop, filiera che conta su una produzione di quasi 54mila tonnellate, con un giro d’affari di 530 milioni di euro e 91 caseifici.
Sono i dati emersi oggi a Milano nel corso della presentazione dell’Osservatorio sulla filiera della Mozzarella di Bufala Campana Dop, realizzato con la collaborazione di Nomisma e Unicredit.

Una produzione, inoltre, che tra il 2016 e il 2022 è cresciuta del 22% il doppio rispetto alla media del settore dei formaggi Dop. Una crescita continuata, in controtendenza rispetto al resto del settore, anche nel corso del 2022 con un +3,8%.
Un ulteriore step maturato però in uno scenario di incremento dei costi produttivi e di inflazione galoppante che mette a rischio il potere d’acquisto delle famiglie.

Un aspetto che preoccupa non poco i produttori di Bufala Campana Dop, che temono un impatto negativo sulla marginalità della filiera visto che il loro prodotto ha sul mercato un posizionamento di prezzo Premium e particolarmente esposto agli andamenti congiunturali.

«La qualità va difesa – ha commentato il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida – perché possa presto diventare un driver in grado di orientare le scelte dei consumatori. Ed è per questo che abbiamo raddoppiato il numero di Carabinieri in forza al Reparto Tutela Agroalimentare e abbiamo portato a quasi mille il numero di ispettori che operano nel controllo della qualità e la repressione delle frodi».

«Con il varo dell’Osservatorio economico sulla filiera – ha commentato il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo – il percorso di valorizzazione della nostra Dop si arricchisce di una tappa importante. È la prima volta che si mettono insieme sinergie così prestigiose per dare una direzione al futuro della filiera. I numeri della mozzarella Dop, seppure incoraggianti, vanno letti in una congiuntura davvero complessa, che ci preoccupa anche in questo 2023».

Fonte: Il Sole 24 Ore