Metaversi, marketing e annunci: per capire investimenti e visori. Una breve guida

Il metaverso con tutto quello che ne consegue in termini di nuovi accessori, nuovi prodotti e nuove tecnologie è il fenomeno più annunciato della storia della tecnologia. Ogni giorno almeno due o tre aziende investono o dicono di investire in Nft, isole virtuali e quadrati digitali. Ogni settimana video, fotografie e rumors ci invitano ad abbracciare una interazione con il digitale che vuole essere nuova e migliore. Non è più solo un fatto di comunicazione, sicuramente lo è di marketing. Per questo l’unica regola da seguire è quella di “seguire” i soldi – gli investimenti – tenere d’occhio il Big tech e le mosse dei protagonisti.

Settimana scorsa nel corso di una vacanza breve in Italia Mark Zuckerberg ha incontrato (non con questo ordine temporale) il presidente del consiglio Mario Draghi, il ministro per la transizione digitale Vittorio Colao, John Elkann (Stellantis) e poi Leonardo Del Vecchio (EssilorLuxottica, Federico Marchetti (Yoox) Brunello Cucinelli, Lorenzo Bertelli (Prada) e il mondo della moda. Con il presidente di Essilor Luxottica due anni fa Zuckerberg ha lanciato i Ray-Ban Stories, occhiali che permettoono di fare foto, video e telefonate senza mani. Un dispositivo che si aggiunge ai suoi visori Meta Quest 2 e ad un ulteriore visore – nome in codice Project Cambria – che la società vuole lanciare nei primi mesi del 2023. Giovedì scorso Mark Zuckerberg ha anticipato alcune delle novità di questo caschetto durante l’utilizzo di The World Beyond, una esperienza di realtà mista sviluppata attraverso una piattaforma di apprendimento automatico chiamata Presence Platform. In pratica Zuck si è messo a giocare in una stanza con una creaturina blu digitale. A differenza dei visori della concorrenza, come gli HoloLens 2 di Microsoft e i Magic Leap 2, che hanno lenti trasparenti e inviano immagini olografiche davanti alla visuale dell’utente, Project Cambria è un visore tradizionale. La novità è una funzionalità migliore di “passthrough”, ossia di passaggio della visione dal 3D al mondo circostante, che utilizza videocamere montate sul dispositivo che sembrano di qualità maggiore rispetto ai concorrenti.

Tenere gli occhi puntati su queste interfacce può essere un esercizio utile per prevedere come si sta modellando questo business. Molto dipenderà dalla capacità del fondatore di Facebook di convincere investitori, inserzionisti e avatar (cioè noi) a vivere, lavorare e fare shopping dentro il suo nuovo parco dei divertimenti. E dalla velocità dei suoi laboratori di mettere a terre le tecnologie che Zuck ha in testa.

Naturalmente quello di Meta non è l’unico laboratorio attivo. Google, per esempio, in tempi non sospetti ha lavorato con Cardboard su una vesione low cost della realtà virtuale. Alcuni giorni fa ha ufficializzato l’acquisizone di Raxium, un innovatore nelle tecnologie di visualizzazione MicroLed a pannello singolo.

Google, per esempio, in tempi non sospetti ha lavorato con Cardboard su una vesione low cost della realtà virtuale. Alcuni giorni fa ha ufficializzato l’acquisizone di Raxium, un innovatore nelle tecnologie di visualizzazione MicroLed a pannello singolo.

Fonte: Il Sole 24 Ore