Quattro mini trekking tra città, arte, campagna e mare

Camminare in questi giorni fa sicuramente bene al corpo e alla mente, per ritrovare la forma dopo le scorpacciate delle feste e per sentirsi liberi in mezzo alla natura. Dove andare? Ecco quattro itinerari ideali per il mese di gennaio tra città, mare e campagna.

La passeggia marina metropolitana da Nervi alla spiaggia di Capolungo

A Nervi si può arrivare da Genova col treno, l’autobus o l’automobile. Il primo è il mezzo più ecologico e veloce e non bisogna pensare al parcheggio, ci si può concentrare esclusivamente sulla bellezza dei giorni soleggiati di gennaio. L’itinerario è lungo 2,5 km e comincia appena sopra la spiaggia del borgo marinaro, seguendo un sentiero che fu tracciato agli inizi dell’800 e ora è intitolato ad Anita Garibaldi. Si gode di viste rigeneranti sul Capo di Portofino, tra insenature e baie minimaliste spruzzate dalle onde, che lambiscono stabilimenti balneari amati dai genovesi come i Bagni Medusa. Gli habitué raccontano volentieri delle sere d’estate trascorse nelle balere ancora attive sopra le zattere. Si fa una sosta per abbronzarsi un po’ sedendo a ridosso della Torre del Fieno, per poi riprendere il cammino sino ai Parchi di Nervi, un complesso storico museale davvero suggestivo per la sua posizione e qualità espositiva, dalla collezione ottocentesca e novecentesca di Galleria d’Arte Moderna di Villa Serra al Museo Luxoro, inframezzati da una pausa di frescura tra i roseti e le piante esotiche di Villa Grimaldi Fassio, Giunti alla Spiaggia di Capolungo, lo sguardo si spinge sino a Camogli, che pare lontano ma anche vicino, e i piedi calpestano la sabbia: qui sembra già un po’ primavera.

La salita magnetica di Costa San Giorgio sino a Piazzale Michelangelo

Si comincia con un cappuccino e una madeleine appena oltre il Ponte Vecchio a Firenze, in Piazza Santa Felicita dove, nella chiesa omonima, ci si bea per alcuni muniti della meravigliosa Deposizione di Pontormo custodita come una reliquia dell’arte italiana all’interno della Cappella Barbadori. E da lì comincia la passeggiata da Grand Tour, di circa due chilometri di lunghezza, tra città e campagna più emozionante in Firenze. Non deve spaventare l’erta salita iniziatica di Costa San Giorgio: si tratta di duecento metri duri che saranno premiati dall’incontro con la casa seicentesca dello scienziato Galileo Galilei. Un altro piccolo sforzo e si incontra Villa Bardini col suo museo e soprattutto immaginifico giardino panoramico tagliato in due parti, signorilmente, dalla celebre scalinata barocca. Poco più avanti, ecco Porta San Giorgio, accesso trecentesco alla città gigliata, affiancata dal Forte di Belvedere progettato verso la fine nel XVI secolo da Bernardo Buontalenti: indubbiamente la vista da questa fortezza-rifugio mediceo, dalla pianta pentastellata, è magnifica (in pratica ci si trova proprio sopra il Giardino dei Boboli). Poi la strada si stringe, sfiora dimore signorili come Villa Bonciani dove dimorò il compositore Pëtr Il’ič Čajkovskij. Si gira subito a sinistra, lasciandosi incantare dalla Cupola del Brunelleschi che insieme al resto del Duomo compare e scompare tra la verzura, sino a cedere il palcoscenico alla magnetica Abbazia di San Miniato al Monte che stregò anche Franco Zeffirelli, sepolto nel suo cimitero. Pochi metri più avanti arriva l’apoteosi di Piazzale Michelangelo, in quella che forse è la veduta più bella del mondo.

A Cagliari dal Poetto alla Sella del Diavolo tra cisterne puniche e romane su rocce granitiche

La Spiaggia del Poetto è sempre stato il faro dell’estate cagliaritana. Un tempo dal Porto si giungeva qui in tram per nuotare e mangiare il pesce. Rispetto ad allora, i fenicotteri dagli stagni e saline di Monte Urpinu ancora colorano di rosa il cielo azzurro. Vicino sorge quello Stadio Amsicora che soltanto per l’architettura anni ’20 meriterebbe una visita, ma viene amato soprattutto per avere ospitato le gesta della squadra di calcio che con Rombo di tuono Gigi Riva vinse lo scudetto nella primavera del ’70. Anche la Spiaggia di Calamosca si trova in questa parte del capoluogo sardo. Per godere di questi luoghi da una prospettiva insolita ed emozionante, si può seguire il sentiero naturalistico della Sella del Diavolo che si snoda per una lunghezza di circa quattro chilometri tra rocce calcaree, olivastri, ginepri, iris già sbocciati, ammirando tutto il Golfo degli Angeli, la Torre dei Segnali, il Faro di Calamosca, cisterne puniche e romane.

Camminare sopra le condutture dell’Acquedotto Pugliese tra trulli e ulivi

La sua estensione complessiva è di cinquecento chilometri, ovvero la distanza interamente coperta dall’Acquedotto Pugliese lungo le due sue storiche condotte del Canale Principale, da Caposele in provincia di Avellino a Villa Castelli nel Brindisino, e il Grande Sifone Leccese, che da quest’ultimo borgo si spinge sino a Santa Maria di Leuca. In pratica, camminando sopra le condutture dell’acqua si può calpestare il suolo di tre regioni meridionali – Campania, Basilicata e Puglia – attraverso territori di grande ricchezza storica, artistica e gastronomica come l’Alta Irpina, il Vulture Melfese, l’Alta Murgia, la Valle d’Itria, sino all’entroterra del Salento. Uno dei tratti più suggestivi è quello che da Cisternino va sino alla barocca Martina Franca tra trulli un po’ fatati e stupendi uliveti.

Fonte: Il Sole 24 Ore