Torino, sindacati e società civile in piazza per difendere Mirafiori

Si sono radunati in piazza Statuto in migliaia per partecipare alla manifestazione indetta dai sindacati metalmeccanici ma aperta alla città intera. Torino dunque scende in piazza per difendere la sua fabbrica, Mirafiori, da 80 anni simbolo dell’automotive italiana. E lo fa mettendo insieme rappresentanti dei lavoratori, studenti, diocesi, il mondo della politica – rigorosamente senza bandiera – e delle istituzioni, fino agli imprenditori. In testa al corteo le segreterie nazionali dei sindacati metalmeccanici, seguiti dalle istituzioni, Comune e Regione, dalle delegazioni delle aziende dell’indotto in crisi. In coda studenti e cittadini.

A manifestare per Mirafiori ci sono il sindaco della Città, Stefano Lo Russo, e il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. A ventiquattr’ore dalla manifestazione è arrivata anche la lettera dell’Unione Industriali di Torino e di tutte le associazioni datoriali, dai commercianti agli artigiani, passando per il mondo della cooperazione, che hanno ribadito il pieno sostegno alla “causa” dell’auto.

«Preservare e rilanciare il Distretto dell’automobile di Torino proprio mentre è in atto un cambio epocale del paradigma della mobilità. È questo l’auspicio – scrivono Unione Industriali Torino, CNA, API, Coldiretti, Confartigianato, Casartigiani, Lega Coop, Confcooperative, Ascom e Confesercenti – delle istituzioni e delle rappresentanze datoriali che, a vario titolo e con le specificità di ciascun soggetto, si sono schierate in difesa dello stabilimento Stellantis di Mirafiori nelle stesse ore in cui i sindacati dei lavoratori si apprestano a scendere in piazza con la grande manifestazione che hanno indetto per il 12 aprile».

Serve una risposta del territorio, forte e corale, univoca e senza etichette, per ribadire la centralità del settore automotive e del suo indotto per la nostra comunità, scrivono nella lettera aperta. «Torino da oltre un secolo è la capitale dell’industria automobilistica italiana e può mantenere un ruolo da protagonista in un mondo in rapida evoluzione tecnologica» evidenziano.Contrastare il declino industriale di Torino è pertanto un «obiettivo comune, dell’intero territorio, al di là delle sigle di rappresentanza. È interesse di tutti, nessuno escluso».

Era stato il sostegno alla Tav Torino-Lione a riunire in maniera trasversale la città nel 2019, con 30mila presenze stimate in piazza per chiedere di andare avanti sull’Alta Velocità senza tentennamenti politici. La manifestazione di oggi va in quella stessa direzione e mette al centro la questione industriale e l’importanza della manifattura e dell’automotive per lo sviluppo dell’area torinese e dell’intero Piemonte, che ospita più di un terzo delle imprese e degli addetti del comparto.

Fonte: Il Sole 24 Ore