Veepee, ricavi di gruppo a 3,2 miliardi di euro. La spinta del marketplace

«Il nostro è un modello di business B2B: ci concentriamo in primis sui nostri clienti, che sono i marchi, e poi sui consumatori finali. E penso che il 2023, un anno molto complicato a livello generale, abbia riportato al centro questo nostro ruolo: aiutare i brand a smaltire i magazzini e a fare promozioni, attirare traffico anche sui loro siti, aumentarne in alcuni casi la notorietà». Sono passati 23 anni da quando Jacques-Antoine Granjon diede vita a quello che all’epoca era per sua stessa definizione «un’impresa totalmente pionieristica: a fare e-commerce erano in pochi tutti agli inizi» e oggi è un gruppo che nel 2023 ha registrato ricavi per 3,2 miliardi di euro, in salita del 7% rispetto al 2022 con un picco del +11% oltre confine (cioè fuori dalla Francia), e 80 milioni di prodotti venduti.

Le flash sales dopo il Covid tra esigenze dei brand e dei consumatori

Il gruppo in questione è Veepee, oltre 4.000 dipendenti, nato nel 2019 dall’evoluzione della piattaforma di flash sale (offerte a tempo) vente-privèe e oggi attivo anche nei canali marketplace (con BrandsPlace), viaggi e comunicazione. Un’evoluzione importante che è andata di pari passo a una serie di cambiamenti altrettanto decisivi che si sono verificati sia a livello tecnologico sia sociale: «Solo dopo il Covid, quando c’è stato un vero e proprio boom delle vendite online, è diventato chiaro cosa volesse dire fare e-commerce e anche che la distanza tra un consumatore e un sito di vendite online è la stessa per tutti: un click». Da qui l’esigenza di avere un’identità forte: «Noi, come dicevo, aiutiamo i brand a liberare i magazzini e loro in questo momento ne hanno molto bisogno: sono quarant’anni che sento le aziende parlare di ridurre gli stock, ma di fatto essi continuano a crescere». Vendere prodotti di marca a prezzi scontati, poi, è «sempre un modello di business resiliente, anche in tempi di crisi, quindi con un potenziale a lungo termine. Ma non applichiamo sconti a merce che altrove, per esempio, è in vendita a prezzo pieno né la vendiamo noi. La mia idea è che non si debbano confondere troppo i canali e i brand dovrebbero tenerlo ben presente», continua Granjon.

La diversificazione del business con il marketplace

Attualmente Veepee, che ha il proprio core business nelle flash sale con 2,5 miliardi di ricavi nel 2023, collabora con circa 7.000 brand, 900 dei quali sono italiani: «Nasciamo come piattaforma dedicata al fashion e continuiamo a esserlo. Nel tempo abbiamo ampliato il brand mix sia a diverse categorie di marchi di moda sia a brand di altri settori come la casa o gli elettronici. Un mix basato sulla creatività e su un algoritmo che personalizza ciò che ogni singolo consumatore vede nella app a seconda dei propri interessi. Non è semplice, è una questione di creatività ed equilibrio». Le aspettative per il 2024 sono chiare: «Per ora siamo focalizzati sulle flash sale – continua –, da cui ci attendiamo una crescita organica, mentre il marketplace ci aspettiamo crescerà a doppia cifra nei prossimi anni. In generale lavoriamo alla riorganizzazione di un gruppo che è cresciuto in fretta e che oggi sta sviluppando anche business diversi». BrandsPlace, lanciato quattro anni fa in Francia e a seguire in Spagna, Italia e Belgio, lascia il pieno controllo di vetrine e promozioni ai brand partner e nel 2023 ha registrato un aumento dei ricavi del 48 % con un picco del +85% nella categoria Fashion&Lifestyle.

Il mercato italiano ad alto potenziale

L’Italia è uno dei mercati principali del gruppo francese – nel 2023 è stata insieme alla Spagna tra quelli che hanno performato meglio, con un aumento delle vendite del gruppo dell’8% – e per Granjon «il trend di crescita è molto positivo, non sentiamo l’impatto del calo del potere d’acquisto». Nel dettaglio: le vendite flash sono salite del 6% mentre quelle di BrandsPlace hanno fatto segnare un +28% e le prime tre categorie di prodotti acquistati per tasso di crescita sono stati Sport (+25%), Kids (+19%), Fashion (+12%). Nel nostro Paese il gruppo ha mantenuto due brand di flash sales: Veepee e Privalia, piattaforma spagnola molto attiva in Italia e America Latina che l’allora vente-privee rilevò nell’aprile 2016.

Fonte: Il Sole 24 Ore