A Milano e Vorarlberg, Vudafieri Saverino Partners firma due nuovi hotel

Dicembre sarà il mese in cui apriranno le porte due nuovi hotel molto attesi: l’Urban Hive di Milano (ex Carlyle), quattro stelle in zona Brera, e il Falkensteiner Montafon, cinque stelle nella regione austriaca del Vorarlberg, nel cuore delle Alpi Retiche. Entrambi portano la firma dello studio milanese Vudafieri Saverino Partners per il concept generale e il design degli interni, secondo una visione innovativa di hotellerie, se pur declinata in contesti molto diversi e per target differenti.

Il confronto tra i due

L’Urban Hive di Milano, 97 stanze, si rivolge a un pubblico cosmopolita e metropolitano che unisce fini professionali e leisure, mentre il Falkensteiner, 123 camere di cinque categorie diverse, nasce come family hotel ed è contraddistinto da uno stile lussuoso ma sobrio, proiettato verso la vita all’aria aperta e la vacanza in famiglia. «Lo stile del Falkensteiner Montafon risponde al concetto che caratterizza tutta la catena: quello dell’hotel per famiglie che amano e la natura» spiega Tiziano Vudafieri, fondatore insieme a Claudio Saverino dello studio milanese con sede anche a Shanghai e una lunga esperienza in progetti di hospitality.
Una visione, quella del turismo per famiglie, che attinge alle radici altoatesine di Falkensteiner, oggi FMTG Falkensteiner Michaeler Tourism Group. Il Gruppo progetta e realizza hotel e residenze, oltre a gestirne l’operatività, e può contare su 31 strutture a quattro e cinque stelle in sette Paesi europei. Sul’’Italia la società sta convogliando importanti investimenti; gli stessi Vudafieri Saverino Partners sono stati incaricati dal Gruppo del progetto di due hotel di prossima realizzazione, in Sicilia, a Licata e a Cortina d’Ampezzo (con previsione di apertura per il 2025).

Il Falkensteiner Montafon

Per il Falkensteiner Montafon, la cui struttura è stata ideata dallo studio norvegese Snøhetta, Tiziano Vudafieri e Claudio Saverino spiegano come hanno tradotto nel progetto degli interni il legame con il territorio e il tema del family hotel: «Innanzitutto abbiamo parlato ai bambini, poiché gli elementi giocosi sono un po’ ovunque, dalla reception, in cui i piccoli possono giocare mentre i genitori fanno il check in, alla grande scala che scende verso i ristoranti e la zona wellness; c’è una grande roccia con una parete di arrampicata e un playgraund divertente e sicuro. Lo stile complessivo è contemporaneo, lussuoso ma sobrio, con continui richiami alla natura della vallata di Montafon, un luogo scelto come buen retiro dalle giovani generazioni di amanti della natura e di agricoltori. Abbiamo inserito, ad esempio, porte in legno realizzate dagli artigiani della vallata, mentre le zone del ristorante sono state suddivise grazie a divisori che si rifanno alle recinzioni tradizionali agricole, composte da legni incrociati secondo una tecnica locale particolarissima».

C’è molto azzurro e molto verde nella palette dei colori, dal feltro con cui sono rivestite le lampade ai divani, ai rivestimenti realizzati in una pietra locale verde scuro: «Oltre ai classici colori della montagna, abbiamo voluto richiamare le tinte dell’acqua, elemento di cui questa valle è molto ricca. Per i rivestimenti e le tinte delle camere, l’ispirazione proviene dalle stagioni: i gialli e rossi di autunno e inverno, i colori tenui della primavera richiamano i ritmi rurali delle semine».

L’Urban Hive di Milano

Di natura opposta, invece, il progetto che porta a nuova vita l’ex Carlyle Brera a Milano, hotel ottimamente posizionato in corso Garibaldi, a pochi passi da Largo La Foppa e via della Moscova. L’operazione di recupero e rinnovamento è del gruppo familiare francese Boissée Finances di Stanislas Rollin, che ha deciso di trasformarlo nel primo hotel della catena Urban Hive, che riunirà una serie di nuovi quattro stelle per viaggiatori metropolitani (i prossimi in cantiere sono Roma e Parigi).

Fonte: Il Sole 24 Ore