Da Guercino a Torino ai Preraffaelliti a Forlì, le mostre da non perdere a Pasqua in Italia

Molti gli italiani che si concederanno una sosta per Pasqua e tanti anche gli stranieri che giungeranno nel nostro Paese, anche viaggiando da soli. Secondo l’indagine di Federalberghi saranno oltre dieci milioni i connazionali in viaggio nei prossimi giorni. Dopo il mare, mete preferite per i viaggiatori sono le città d’arte. Ecco una breve rassegna delle mostre nel periodo delle vacanze pasquali.

Roma

Fino al 30 giugno 2024 cinquanta opere della Galleria Borghese verranno trasferite nell’Ala Sud del piano nobile di Palazzo Barberini. Un’inedita collaborazione per permettere al pubblico di continuare a fruire del patrimonio conservato al primo piano della Galleria Borghese anche durante l’ambizioso progetto di rinnovamento e tutela reso possibile grazie ai fondi del Pnrr. L’iniziativa è un’occasione unica e imperdibile per mettere in dialogo due collezioni che condividono una storia simile, legata a due figure cruciali della vita politica e culturale romana del Seicento, Maffeo Barberini e Scipione Borghese, in un’ideale vicinanza storica e culturale, e non ultima, anche geografica. Capolavori assoluti, quali il Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, la Madonna col Bambino di Giovanni Bellini, la Madonna con Bambino, san Giovannino e angeli di Sandro Botticelli, il Ritratto di giovane donna con unicorno di Raffaello, Susanna e i vecchioni di Peter Paul Rubens, l’Amor Sacro Amor Profano di Tiziano, la Predica del Battista di Paolo Veronese, solo per citarne alcuni, continueranno così ad essere fruibili al grande pubblico.

Torino

In un periodo di grande attenzione e di rinnovati studi sull’opera e la figura di Giovanni Francesco Barbieri detto “il Guercino” (Cento 1591 – Bologna 1666) e all’indomani della riapertura della Pinacoteca Civica di Cento, spicca la ricchissima esposizione che i Musei Reali di Torino presentano nelle Sale Chiablese dal 23 marzo al 28 luglio 2024, prodotta da CoopCulture con Villaggio Globale International. Ultimi giorni invece per la mostra “I Macchiaioli e la pittura en plein air tra Francia e Italia”, in corso al Museo storico nazionale d’artiglieria – Mastio della Cittadella di Torino. La rassegna, che presenta numerosi prestiti di opere pittoriche, provenienti da collezioni private e dalla collezione Palazzo Foresti di Carpi, riunendo circa 90 dipinti di 30 artisti prevalentemente italiani, con alcune opere di pittori francesi come Troyon, Rousseau, Daubigny, Dupré, Millet e Corot, osserverà un orario continuato nelle giornate festive con accesso dalle ore 9.30 alle ore 19.30.

Venaria

La Reggia di Venaria, complesso monumentale alle porte di Torino patrimonio Unesco, ospita alle Sale delle Arti Capodimonte da Reggia a Museo. Cinque secoli di capolavori da Masaccio a Andy Warhol, una grande mostra con oltre sessanta capolavori provenienti dalle collezioni artistiche di Capodimonte che annoverano grandi maestri da Masaccio a Parmigianino, da Tiziano a Caravaggio, per citarne alcuni. Un percorso espositivo imperdibile alla scoperta di una collezione straordinaria, ma anche di una storia affascinante: quella di una Reggia divenuta un grande Museo che, nel corso dei secoli, ha preservato alcune tra le più raffinate raccolte d’arte di tutta Europa.

Forlì

Ai Musei di San Domenico è in corso la mostra “Preraffaelliti. Rinascimento moderno”, a cura di Elizabeth Prettejohn, Peter Trippi, Francesco Parisi e Cristina Acidini: circa 300 opere tra dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie, mobili, ceramiche e gioielli, raccontano l’impatto dell’arte storica italiana, dal Medioevo al Rinascimento, sulla cultura visiva britannica, in particolar modo sui Preraffaelliti. Il nome esprime il rifiuto del “raffaellismo” e dei “raffaelliti”, la critica di ogni forma accademica, la contestazione del rigorismo formale della Royal Academy, così legata al classicismo dopo Raffaello. A metà dell’Ottocento, nel fatidico 1848, nell’Inghilterra vittoriana, nel pieno della Rivoluzione industriale, alcuni giovanissimi artisti – Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais, William Holman Hunt – radunati in una Confraternita, ardirono di cambiare il corso dell’arte. Se la spinta programmatica fu breve – nel 1853 era già terminata – lo sviluppo dei modelli fu pervasivo, il successo duraturo.

Fonte: Il Sole 24 Ore