Eni, piano da 27 miliardi di investimenti al 2027. Otto miliardi di incassi da dismissioni meno acquisizioni

La valorizzazione del business della Ccs

Nel nuovo piano, poi, Eni punta una fiche molto importante sulla Ccs (la cattura e lo stoccaggio del carbonio), destinata a diventare una delle piattaforme chiave del portafoglio del gruppo con una capacità di stoccaggio gross unrisked di circa 3 giga ton e una capacità di reiniezione della CO2 attesa in crescita nei prossimi anni, anche grazie allo scatto in avanti del progetto di Ravenna, cuore della strategia italiana del gruppo su questo versante.

Le mosse su Enilive

Sull’altro fronte, quello della direzione Energy Evolution, i fari sono puntati su Enilive Plenitude e Versalis che dovranno accompagnare i progressi del gruppo sulla strada della transizione energetica. Per la Bioraffinazione Enilive, si prevede, in particolare, una capacità di oltre 3 Mtpa (milioni di tonnellate l’anno) al 2026 e di oltre 5 Mtpa al 2030, con un tasso di crescita di circa il 20%. Quanto a Enilive, le stime incluse nel piano indicano un ebida pro-forma di 1 miliardo di euro nel 2024 e superiore a 1,6 miliardi di euro nel 2027 grazie alla crescita della capacità di bioraffinazione,alle attività di rebranding delle stazioni di servizio e all’aumento del contributo dei servizi non-oil, che si prevede sarà pari a circa il 40% dei risultati totali delle attività retail entro la fine del piano. Mentre gli investimenti di Enilive saranno in media di 0,5 miliardi euro all’anno nell’arco di piano.

La crescita di Plenitude

Previsto, poi, anche un netto incremento per Plenitude con una capacità installata di energia rinnovabile che sarà pari a 4 gigawatt nel 2024, e più raddoppiata a oltre 8 GW nel 2027, per poi raggiungere gli oltre 15 GW entro il 2030. Una crescita sostenuta da una pipeline di 2 GW di progetti in esecuzione, 4 GW a maturità elevata/media e ulteriori 15GW a bassa maturità. I punti di ricarica per veicoli elettrici saranno circa 24 mila nel 2024 e si prevede che raddoppieranno tra il 2023 e il 2027.Sul fronte degli indicatori economico-finanziari, si prevede per Plenitude un ebitda pro-forma di 1 miliardo di euro nel 2024, in aumento fino a 2 miliardi nel 2027, mentre gli investimenti saranno in media di circa 1,4 miliardi euro all’anno da qui al 2027.

La ristrutturazione della chimica

Poi c’è il capitolo Versalis dove le prossime mosse di Eni rinviano a un piano di ristrutturazione che passa anche attraverso il riposizionamento del business su prodotti specializzati (leggi chimica bio-based e circolarità) e che dovrebbe consentire di raggiungere il pareggio dell’ebitda nel 2025 e un ebit positivo entro il 2026, con un miglioramento significativo di oltre 600 milioni di euro per il Gruppo.

I flussi di cassa

Quanto alla strategia finanziaria, Eni farà leva, come detto, su una strategia di investimenti molto selettiva e su notevoli efficienze a livello corporate che garantiranno un Cffo (il flusso di cassa operativo) ante capitale circolante nel 2024 di 13,5 miliardi di euro, a una media di 15 miliardi nell’arco di piano. A scenario costante, stima il gruppo, il Cffo al 2027 sarà superiore di oltre il 30% a quello del 2024 o del 45% per azione e sarà sostenuto da tutti i business, con Plenitude ed Enilive a far la parte del leone (il 20% dell’aumento arriverà da questi due tasselli). E il leverage è atteso al 15-25%, con la forchetta nella parte alta all’inizio del piano grazie alla spinta assicurata dalle acquisizioni strategiche chiave, e nella parte inferiore alla fine del piano.

Fonte: Il Sole 24 Ore