Fondi a Ungheria e Tunisia, ricorso del Parlamento europeo contro la Commissione

Bruxelles – A tre mesi dal voto sono tesi i rapporti tra Strasburgo e Bruxelles. Il Parlamento ha confermato giovedì 14 marzo la decisione di trascinare la Commissione dinanzi alla Corte europea di Giustizia, rimproverando all’esecutivo comunitario di avere gestito con troppa discrezionalità il recente esborso di fondi all’Ungheria. Su un altro fronte, sempre il Parlamento ha approvato una risoluzione in cui chiede alla Commissione precisazioni sull’invio di denaro alla Tunisia.

Sul primo versante, l’annuncio è giunto dopo che nei giorni scorsi la commissione parlamentare incaricata degli affari legali aveva votato a favore del ricorso giudiziario (16 sì, 1 no, e nessuna astensione). La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha informato i capigruppo, e raccolto i loro pareri. Successivamente ha annunciato di aver dato mandato all’ufficio legale del Parlamento di fare ricorso ai termini dei Trattati.

La contestazione su oltre 10 miliardi di euro a Budapest

Secondo il Parlamento europeo, la Commissione europea ha sbloccato oltre 10 miliardi di euro in dicembre senza che l’Ungheria avesse pienamente rispettato gli impegni sul fronte dello stato di diritto. Nei fatti i parlamentari accusano l’esecutivo comunitario di avere scongelato i fondi pur di ottenere l’unanimità dei Ventisette nel sostegno all’Ucraina in guerra con la Russia in occasione del vertice europeo di metà dicembre.

«La Commissione ritiene di aver agito nel rispetto del diritto comunitario e difenderà la sua decisione», ha ribattuto il portavoce Christian Wigand. Secondo le informazioni raccolte a margine della riunione dei capigruppo, tutti i partiti si sono detti favorevoli al ricorso, salvo i conservatori e i nazionalisti, che lo hanno considerato più politico che giuridico. «I popolari hanno messo in guardia dal possibile impatto elettorale», ha aggiunto un partecipante alla riunione.

La risoluzione relativa ai fondi in favore della Tunisia

Inoltre, il Parlamento ha anche approvato una risoluzione con cui chiede alla Commissione di chiarire le circostanze legate all’erogazione di fondi in favore della Tunisia. Nella risoluzione non vincolante il Parlamento vuole capire perché Bruxelles ha scelto di erogare 150 milioni di euro di aiuti alla Tunisia, in un’unica tranche, anziché optare su un’erogazione graduale basata sugli obiettivi raggiunti, tali da meglio monitorare gli sforzi tunisini sul fronte dello stato di diritto.

Fonte: Il Sole 24 Ore