Il Novecento italiano degli Estorick

La Estorick, il museo di arte moderna italiana a Londra, apre i suoi forzieri. Per la prima volta sono visibili tutti i capolavori della ricchissima collezione di Eric e Salome Estorick, due terzi dei quali di solito sono in deposito per lasciare spazio alle mostre temporanee.

E’ un’occasione rarissima per immergersi nella collezione di oltre 120 tra dipinti, disegni, acquerelli, stampe e sculture dei più importanti artisti italiani della prima metà del Novecento.

Eric e Salome Estorick avevano scoperto l’arte contemporanea italiana durante la loro luna di miele nel 1947. Il primo colpo di fulmine era stato per Umberto Boccioni, il secondo per Mario Sironi. Dopo una visita allo studio milanese di Sironi, la coppia comprò “centinaia di disegni e di quadri, tutti quelli che sono riuscito a mettere in macchina”, raccontò Eric. Fu solo l’inizio di una passione che continuò negli anni Cinquanta e spaziò dal Futurismo all’Arte Metafisica e da pittori come Giacomo Balla, Giorgio de Chirico e Renato Guttuso a scultori come Marino Marini, Medardo Rosso e Giacomo Manzù.

Generosi nel prestare le loro opere a musei e mostre, gli Estorick rifiutarono però l’offerta del Governo italiano di acquistare l’intera collezione nel 1979. Preferirono creare una Fondazione a loro nome, che ha aperto poi nel 1998 a Canonbury Square a Londra, dove resta tuttora.

La mostra è divisa per temi

La prima sala è dedicata al Futurismo, “arte nuova per un nuovo mondo”, con capolavori come “La mano del violinista” di Balla del 1912, che evoca il rapido movimento delle dita del musicista sullo strumento e “L’idolo moderno” di Boccioni del 1911, immagine tuttora sconcertante di una donna incantata dalla vetrina di una gioielleria. Una sala è dedicata alla Scuola metafisica, con i quadri enigmatici di de Chirico e Carlo Carrà.

Fonte: Il Sole 24 Ore