«La ragazza di Stillwater», un solido thriller con Matt Damon

Un personaggio ben scritto e ben interpretato

A colpire è soprattutto l’ottima scrittura del personaggio protagonista Bill Baker, un uomo sfaccettato e capace di rivelare lati emozionali decisamente inattesi e con cui è facile empatizzare. Notevolissima la prova di Matt Damon, che contribuisce a rendere la figura di Bill Baker umana e stratificata al punto giusto.Così come l’interesse del pubblico verso la storia, anche il film stesso cresce alla distanza: dopo una parte iniziale in cui fatica forse un po’ a carburare, «La ragazza di Stillwater» diventa sempre più appassionante e coinvolgente con il passare dei minuti.

Presentato fuori concorso all’ultimo Festival di Cannes, il film ha dalla sua anche il buon lavoro del cast di contorno, tra cui si può citare la non semplice performance di Abigail Breslin nei panni della figlia del protagonista.

Beast

Un altro thriller in uscita questa settimana è «Beast», esordio di Michael Pearce che arriva nei nostri cinema con circa quattro anni di ritardo dalle sue prime proiezioni nei festival internazionali.La storia si svolge sull’Isola di Jersey, tra gli abitanti sconvolti dal susseguirsi di brutali omicidi il cui modus operandi ricorda la famigerata “Bestia di Jersey”, che terrorizzò l’isola del Canale della Manica tra il 1960 e il 1971. Protagonista è una giovane donna di 27 anni, Moll, che cerca di liberarsi da una famiglia e da una comunità che la soffocano sotto il peso dei loro valori conservatori. Una notte incontra Pascal, uno sconosciuto dallo spirito libero di cui s’innamora perdutamente: quando però sull’isola viene ritrovato il corpo di una ragazza, la quarta di una serie di vittime dello stesso stupratore, Pascal diventa il principale sospettato dalla famiglia di Moll e dall’intera comunità.

È proprio l’ambientazione l’elemento più interessante di questo lungometraggio, che alterna passaggi curiosi e affascinanti con altri momenti decisamente più scontati e didascalici.Ridondante nella parte centrale, il film ha però dalla sua una regia che non sembra quella di un esordiente e una fotografia capace di valorizzare al meglio la relazione tra gli esseri umani e il paesaggio circostante.Da sottolineare che la protagonista è interpretata dalla brava Jesse Buckley, attrice che aveva stupito molti con la sua ottima e non semplice prova in «Sto pensando di finirla qui», ultimo affascinante lungometraggio di Charlie Kaufman.

Fonte: Il Sole 24 Ore