Market food salutare con cucina, ecommerce e delivery: 10 milioni per Erbert

A luglio ha concluso un round di finanziamento da oltre 5 milioni di euro, sostenuto in prevalenza dai soci storici guidati da Oltre Venture (primo fondo italiano di impact investing), che si sommano ai 5 milioni raccolti negli ultimi tre anni. Per Erbert, startup milanese dell’alimentazione sana e naturale fondata da Enrico Capoferri, imprenditore di lungo corso del mondo retail, l’estate era dunque cominciata con il botto e nel segno di un progetto di sviluppo che prevede l’espansione del servizio su Milano (con l’apertura di altri due punti vendita entro fine anno) e, contestualmente, la creazione e il consolidamento di un “sistema” fatto di touch point diversificati per facilitare a chiunque l’accesso al mangiare in modo equilibrato.

I cardini della proposta di Erbert, sin dall’avvio del primo laboratorio gastronomico e di bakery, a cui è seguito il varo del suo primo food market con cucina, non sono cambiati nel tempo: poco zucchero (rigorosamente meno del 15% in tutti i dolci), poco sale, utilizzo di farine non raffinate, tecniche di cottura studiate per avere un prodotto leggero, ridotto processamento del cibo, zero conservanti, rivisitazione di ricette tradizionali per renderle più digeribili.

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Un approccio che ha fatto breccia nei gusti dei milanesi, tanto che sono in media 600 le persone che transitano giornalmente dallo store di via Moscati 11 (in zona Sempione), e che ha portato il numero dei piatti venduti a quota 5mila su base settimanale. L’obiettivo dichiarato di Capoferri, ora, è quello di continuare a crescere, partendo dal potenziamento di una struttura che conta attualmente (fra negozio, laboratori, uffici e management) su una sessantina di addetti.

«Per il 2022 – spiega il ceo al Sole24ore – vogliamo incrementare la nostra presenza fisica e digitale in modo che sempre di più, quando si pensi al mangiar bene, si pensi ad Erbert. Abbiamo infatti in programma l’apertura di 2-3 negozi di grandi dimensioni e di 5-6 store più piccoli specializzati nel ready to eat, mentre per completare il Sistema Erbert attiveremo online tre linee di servizio: la spesa, il pranzo express e la settimana alimentare consegnata comodamente a casa. Lo sviluppo in altre città italiane? Avverrà dopo aver raggiunto i nostri obiettivi su Milano, e guarderemo, perché no, anche all’estero».

La scelta di puntare su punti vendita più piccoli, in particolare, nasce da una duplice esigenza. Da una parte, conferma ancora Capoferri, c’è da soddisfare i bisogni legati alla scarsità di tempo e alla ricerca della comodità del consumatore moderno e i servizi di piatti pronti vanno naturalmente incontro a questa domanda; dall’altra, lo stesso cliente ama anche dedicare tempo alla ricerca della materia prima di qualità e alla preparazione del piatto. Ed Erbert vuole per l’appunto essere una risposta sia all’una che all’altra esigenza, aggiungendo ai grandi spazi fisici “esperenziali” un nuovo format di punti vendita di ridotte dimensioni, facilmente accessibili e caratterizzati da un’offerta interamente basata sul pronto freschissimo

Fonte: Il Sole 24 Ore