Nano-Tech: «Tassi a doppia cifra per i mercati delle nanotecnologie. Il futuro è dei bio-materiali»

Dalla Carbon Valley, nelle Marche, si lavora a produrre materiali bio e multifunzionali innovativi per l’industria, soprattutto nei settori automotive, dalla Formula1 ai veicoli elettrici, e nell’aerospazio. Giuseppe Galimberti, amministratore delegato di Nano-Tech racconta a SustainEconomy.24, report di Luiss Business School e il Sole 24 Ore Radiocor, l’esperienza e i progetti della pmi innovativa in un mercato che offre opportunità enormi con tassi di crescita a doppia cifra. E non esclude la quotazione.

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Dalla Carbon Valley un distributore di materiali innovativi per l’industria. Parliamo di Nano-Tech e del vostro progetto. Come è nato e quali sono i vostri obiettivi?
«È nato dalla passione di giovani ingegneri e dalla visione di un business angel. Entrambi hanno da subito intravisto le enormi possibilità che i nuovi materiali e l’uso di nanotecnologie avrebbero avuto già nel futuro più prossimo. La scelta di produrre materiali nella Carbon Valley è stata in parte casuale e in parte favorita dall’esistenza di un vero e proprio distretto della lavorazione del carbonio e dei materiali compositi».

Che opportunità offre il mercato delle nanotecnologie e quali sono i settori cui vi rivolgete?
«Le possibilità sono enormi, perché le nanotecnologie si possono applicare a qualsiasi settore. Il futuro è dei materiali multifunzionali, ovvero in grado di assolvere più funzioni contemporaneamente e questo con le nanotecnologie è diventato possibile. Le previsioni per i prossimi cinque anni parlano di mercati miliardari e con tassi di crescita a doppia cifra: è previsto che i cinque settori di riferimento per lo sviluppo degli attuali prodotti di Nano-Tech raggiungano un turnover di 71 miliardi quest’anno e, nello specifico per il mercato dei nano compositi è prevista una crescita (Cagr) del 16% all’anno. Nano-Tech si rivolge in particolare al settore automotive, dove abbiamo già consolidate collaborazioni con la F1 e produttori di veicoli di alta gamma, anche elettrici e al settore aerospaziale, dove i materiali richiedono appunto performance di alto livello».

Avete messo a punto anche progetti per la realizzazione di bio-materiali. Ce ne parla?
«Fin dall’inizio Nano-Tech ha avuto particolare attenzione ai temi della sostenibilità. Molti dei materiali prodotti hanno come caratteristica la leggerezza, per consentire la realizzazione di veicoli o aerei meno inquinanti. I bio materiali sono però la grande sfida del futuro e quella sulla quale Nano-Tech sta puntando. A partire dall’utilizzo di fibre naturali come rinforzante di materiali compositi fino alla realizzazione di polimeri bio. In questo senso vanno viste alcune iniziative con Università e centri di ricerca, anche internazionali».

Fonte: Il Sole 24 Ore