Outlook 2024, l’ottimismo dell’immobiliare è guidato dai settori alternativi

Buone notizie per l’immobiliare 2024: secondo l’ultimo Emerging Trends in Real Estate® Global Outlook 2024, presentato oggi da PwC e Urban Land Institute (Uli), la maggiore chiarezza sulle politiche monetarie e l’attenzione degli investitori verso settori alternativi spingeranno il settore verso migliori prospettive. Ma andiamo con ordine.

Il mercato dovrebbe gradualmente riconciliarsi con un ambiente di tassi d’interesse più stabili, anche se elevati. Questo, unitamente a un’inflazione più moderata e politiche monetarie più chiare, dovrebbe rinnovare gli investimenti. «Il rapporto di quest’anno – commenta Lisette van Doorn, Ceo di Uli Europe – indica che il mercato sta iniziando a fare i conti con una nuova era di tassi d’interesse più elevati e con l’impatto che questo avrà sui livelli dei prezzi. A seconda del livello di sofferenza che potrebbe emergere, questo potrebbe effettivamente aiutare l’implementazione dell’agenda Esg e, soprattutto, della decarbonizzazione, con potenziali acquirenti in una posizione di negoziazione più forte per incorporare la spesa di capitale richiesta».

La speranza è che il mercato si abitui a prezzi allineati e alla ripresa delle transazioni, anche se le previsioni per un effettivo risveglio dei mercati vedono protagonista il 2025, più che l’anno in corso. Anche perchè i fattori geopolitici mostrano incertezza, tra le elezioni previste in oltre 60 Paesi e le guerre in Ucraina e a Gaza. Il timore è quello di implicazioni sui flussi di capitale globali, con i mercati dell’Asia e del Pacifico considerati i probabili beneficiari nel breve termine. Alle preoccupazioni geopolitiche si aggiungono poi quelle per il debito accumulato dal settore: circa 1.200 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti,

Ma se negli ultimi due anni il mercato è stato attendista, ora le cose dovrebbero cambiare. «Con un profilo rischio-rendimento sempre più valutabile rispetto ad altre asset class e un allargamento delle asset class verso gli asset reali – commenta Thomas Veith, Global Real Estate Leader di PwC -, il settore vedrà un’evoluzione corretta ma positiva. Tuttavia, dobbiamo affrontare la necessità di aggiustamenti sostenibili».

La preferenza degli investitori va verso le “tre D”: demografia, digitalizzazione e decarbonizzazione. Edilizia residenziale, logistica e settori alternativi, in particolare i data centre, si profilano come opportunità vincenti ( anche se per molti alcuni settori alternativi sono già diventati “mainstream”). I tradizionali comparti consolidati del retail e degli uffici sono stati superati dalla logistica e dall’edilizia residenziale in termini di impiego di capitali, e in tutto il mondo sottosettori di nicchia registrano investimenti in crescita (tra questi, la logistica dell’ultimo miglio, gli alloggi per studenti e le residenze per anziani).

Fonte: Il Sole 24 Ore