Quattro fotocamere, video in 8k e laser: Ecco il Samsung Galaxy S21 Ultra 5G

Galaxy Ultra S21, S21 e S21+: tre modelli, tutti 5G e con una decisa vocazione per la fotografia. Dopo oltre dieci generazioni la famiglia Galaxy S prosegue il suo cammino di innovazione incrementale puntando sempre con più convinzione al segmento della moda e del lusso senza però stravolgere troppo. Dopo qualche passo falso della famiglia S20 questo per Samsung è l’anno del rilancio. Le novità principale riguardano l’introduzione di un nuovo microprocessore chiamato Exynos 2100 a 5 nanometri con “modem” 5G che promette un consumo energetico inferiore fino al 20% o prestazioni complessive superiori del 10% (rispetto al chip a a 7nanometrici). Il miglioramento del comparto fotografico si arricchisce così di una serie di tecnologie connesse alle ottiche e all’intelligenza artificiale per migliorare le ripresa video. Quanto ai prezzi, l’incertezza legata alla recessione economica ha convinto il gigante coreano a “congelare” i prezzi che non crescono rispetto alla precedente generazione. Anzi, il Samsung Galaxy S21 5G costerebbe addirittura centro euro in meno. Ma vediamo più da vicino quello che è stato presentato oggi durante l’evento Samsung Unpacked S21 che si è tenuto oggi e che abbiamo toccato con mano in anteprima nei giorni durante una presentazione a Milano.

Come sono fatti i nuovi Galaxy S21 Ultra?

Partiamo dal modello Galaxy S21 Ultra. Il display più ampio da 6,8 pollici si distingue subito per la cornice metallica che “inscatola” il comparto fotografico composto da quattro fotocamere posteriori (ultra-grandangolare, grandangolare e doppio teleobiettivo) più flash e autofocus laser. E’ la prima che Samsung usa il laser (lo aveva fatto in precedenza solo Lg). Lo “scatolino” non sporge troppo, è elegante come del resto lo smartphone nel suo complesso. Il sensore principale è da 108 Mp.

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Ma la novità vera è sostanzialmente legata alla gestione delle ottiche. Exynos 2100 può eseguire fino a 26.000 miliardi di operazioni al secondo (TOPS) offrirebbe l’elaborazione AI sul dispositivo e il supporto per funzionalità più interattive e prestazioni migliorate in applicazioni legate all’imaging. Ogni volta che si utilizza lo zoom la nitidezza dell’immagine viene migliorata dall’uso combinato delle due ottiche 3x e 10x. Inoltre, come precisano i coreani, per la prima volta su uno smartphone Galaxy sarà possibile registrare in 4K a 60 fps con tutti gli obiettivi, inclusi la fotocamera frontale e le quattro lenti posteriore. In questo modo l’editing fotografico si potrà applicare a file Raw a 12 bit con un dettaglio altissimo. Lo schermo poi arriva a 120 Hz ed è gestito automaticamente da algoritmi in base al contenuto in modo da risparmiare batteria. Da una primissima impressione, pochi minuti in mano, appare davvero particolarmente brillante.

Più classici invece i modelli Samsung S21 e Samsung S21+ con le tre fotocamere a semaforo e prestazioni fotografici leggermente inferiori all’Ultra.

Cosa fanno davvero di nuovo?

Moltissime le tecnologie introdotte per l’editing che sfruttano le potenzialità di ottiche e algoritmi di gestione dell’immagine. Per esempio, la funzione fermo Immagine 8K permette di ottenere immagini nitide dai video in 8K, mentre Super Stabilizzatore garantisce la massima fluidità dei video indipendentemente dalla velocità o dalle condizioni di ripresa, ottimizzando automaticamente tra i 30fps e i 60fps registrando in risoluzione FHD. Per YouTuber, Creator e streamer si registra cambiando inquadratura mentre si sta registrando, sfruttando le diverse angolazioni delle fotocamere posteriori. E con la funzione Doppia Registrazione è possibile registrare i video contemporaneamente con la fotocamera frontale e con quella posteriore. Per quanto riguarda invece l’S21 e l’S21+ sono state migliorate le funzionalità legate allo zoom sia in chiave stabilizzazione del’immagine che nella gestione pre e post scatto. Per esempio, come hanno spiegato da Samsung sarà possibile minimizzare il tremore delle mani e catturare immagini più chiare con uno zoom fino a 30x, facendo leva sull’IA per fissare il punto focale al centro dell’immagine.

Fonte: Il Sole 24 Ore