Roma al Mipim di Cannes, a caccia di investimenti

Roma capitale internazionale, per le sue 477 sedi o rappresentanze dal mondo ma anche per la presenza dei primi tre grandi gruppi industriali italiani per fatturato (Eni, Enel, Gse). Roma città europea nelle prime posizioni per mercato dell’abitare (Roma è la terza città per residenti nell’Unione Europea), e seconda città industriale italiana dopo Milano, e ancora città collegata con il mondo grazie ai due aeroporti (che costituiscono il primo hub italiano che nel 2023 ha raggiunto i 35,2 milioni di passeggeri internazionali) ma anche al porto di Civitavecchia, sesto al mondo per crociere. Roma quest’anno è sbarcata al Mipim di Cannes, la fiera dell’immobiliare, con il Campidoglio protagonista: una delegazione guidata dal sindaco Roberto Gualtieri e dall’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia e con un padiglione dedicato alla città eterna che segue quelli di Londra e Parigi, con una differenza: Roma torna a raccontarsi agli investitori internazionali e lo fa con le sue politiche pubbliche, i suoi cantieri che riguardano interventi nelle piazze e lungo le strade di Roma, ma anche con operazioni fuori dal centro, che spaziano dall’abitare ai servizi per il quartiere.

I cantieri

È un racconto inedito quello che Roma, tornando a Cannes, fa al mondo. Discontinuo e innovativo se si guardano le utopistiche innovazioni dei vicini di Neom con il plastico di The Line, le sfide ambiziose di un paese come l’Oman, o se si cammina tra gli stand di altri paesi europei, dove l’incontro tra domanda e offerta è impostato su interessi mirati per aree di trasformazione urbana, cambi di destinazione d’uso e nuovi sviluppi. In generale, come sempre più spesso accade in questi anni a Cannes, poche le immagini e i numeri, meno render rispetto ad una decina d’anni fa, e molto networking. Appuntamenti fuori e dentro la fiera. «Con la sua grande mole di investimenti pubblici e privati nelle infrastrutture e nella rigenerazione urbana, Roma vuole tornare a pieno titolo nel palcoscenico internazionale per candidarsi a diventare ancora una volta la numero uno» ha detto il sindaco Roberto Gualtieri, in un intervento al padiglione capitolino.

«Dopo anni di stasi – spiega l’assessore Maurizio Veloccia – vogliamo raccontare gli interventi pubblici che stiamo portando avanti, che servono per abilitare l’attrattività di Roma rispetto agli investimenti privati, che dovranno efficacemente contribuire alla trasformazione della città». La Metro C sta dimostrando quanto l’infrastruttura riesca ad accelerare la valorizzazione di immobili, e indurre la rigenerazione. «Agli investitori vogliamo ribadire che Roma ha un forte potenziale fuori dal centro storico. Che questo è il momento giusto e lo dicono i numeri in crescita con un Pil che è doppio rispetto alla media italiana. Ancora, che le domande spaziano nei diversi asset class, si pensi ai 187mila studenti fuori sede e ad una domanda – come ricordato nella ricerca presentata da Giuseppe Roma – di almeno 25mila posti letto. Che c’è ampio spazio per lavorare sulla trasformazione dell’esistente».
Veloccia sintetizza così la sfida. E il sindaco commenta i primi risultati della presenza a Cannes: «c’è grande attenzione dopo anni di assenza; per anni non c’è stata una presenza sistematica. Riscontriamo il successo di questo nostro investimento in questa edizione, dove non abbiamo portato chiacchiere ma progetti e cantieri. Non sono mancati i complimenti per aver cambiato passo con le nostre politiche pubbliche e con le trasformazioni in corso, anche con il taglio e la certezza di tempi, elemento di attrattività per gli investitori».

Nello spazio dello stand Transforming Roma si può consultabile anche il nuovo portale Roma si Trasforma, un’infrastruttura di comunicazione digitale in continuo aggiornamento creata dall’Amministrazione capitolina per raccontare, in italiano e in inglese, la trasformazione della Capitale nel corso della consiliatura 2021-2026. Al suo interno è possibile scoprire, anche attraverso la geolocalizzazione sulla mappa di Roma, le prime principali opere inserite, quelle in progettazione, in cantiere, già terminate o consegnate alla città e finanziate dal Piano Nazionale di ripresa e resilienza, dai fondi del Giubileo 2025, dal Bilancio capitolino, dallo Stato e dai soggetti privati. Ogni progetto, catalogato per quattro grandi aree tematiche (Cultura, Innovazione, Sostenibilità e Inclusione) potrà essere cercato dagli utenti per nome, cap, Municipio, o tema di interesse. Al momento, sono stati pubblicati oltre quattrocento interventi riguardanti la rigenerazione urbana, la cultura, l’ambiente, la mobilità e i trasporti, l’inclusione sociale. Ed è il sindaco a legare questo investimento che parla di comunicazione e trasparenza, alla sfida di un digital twin, un gemello digitale che sappia orientare le scelte dell’amministrazione, magari anche trovando una connessione diretta con l’Atlante che l’assessorato al Patrimonio di Tobia Zevi ha promosso.
Il racconto si fa sentire a Cannes, ma per il prossimo 25 e 26 maggio è in agenda anche un open day dedicato ai cittadini, per conoscere spazi pubblici e privati oggetto della grande trasformazione in corso.

Dati, storie e immaginari

Il rapporto predisposto dalla Rur, Rete Urbana delle Rappresentanze, illustrato dal Presidente Giuseppe Roma ha messo a fuoco una ricerca sulle potenzialità della Grande Roma, «metropoli internazionale che si è rimessa in moto», dicendo che ci troviamo «in un nuovo ciclo economico e istituzionale. È l’avvio dopo un periodo di stagnazione». Giuseppe Roma cita il Pnrr, ma anche il prossimo Giubileo del 2025 e quello successivo del 2033, «il graduale ritorno a un elevato livello di dotazioni infrastrutturali e di servizi urbani è una prospettiva ravvicinata resa possibile da un poderoso piano di opere pubbliche avviate, innanzitutto, nel campo della mobilità (metropolitana, tranvie, rete ciclopedonale), dell’igiene urbana con la raccolta differenziata dei rifiuti e un nuovo termovalorizzatore, e del digitale con la prima rete 5G del Paese». Ancora, «una presenza più incisiva dei grandi operatori a Roma risponde anche ai necessari cambiamenti nei modelli di investimento immobiliare per adeguarsi alla più elevata volatilità del contesto finanziario e geo-strategico. Tali cambiamenti – commenta Giuseppe Roma – indirizzano gli investitori verso mercati meno densi e onerosi, con un impegno a dare adeguate risposte ai cambiamenti climatici, alla transizione digitale e a quella demografica. Al rassicurante interesse per “il sempre eguale” dei comparti noti (retail, office, industrial) si sta affiancando una maggiore flessibilità da parte degli investitori basata sul dialogo con le città e i territori, e una maggiore attenzione alle attività da insediare negli immobili in sintonia con le strategie dei governi locali».

Fonte: Il Sole 24 Ore