“Tár”, un film di grande intensità con una straordinaria Cate Blanchett

Dalla Coppa Volpi di Venezia fino agli Oscar? È questo il percorso che si augura di fare Cate Blanchett per la sua prova in “Tár”, film di Todd Field e grande protagonista del weekend in sala.

L’attrice australiana veste qui i panni di una direttrice d’orchestra tra le più quotate e potenti in circolazione. Conosciamo il personaggio all’apice della sua carriera, impegnata sia nella presentazione di un libro che in un’attesissima esibizione dal vivo della Quinta Sinfonia di Mahler. Nel corso delle settimane che seguono, però, la sua vita comincia a sgretolarsi di fronte a una serie di situazioni sempre più problematiche.

Nasce dalla sceneggiatura e dalla regia di uno dei nomi più sottovalutati del cinema contemporaneo questo film che conferma ancora una volta il talento di Todd Field, autore che aveva già fatto buonissime cose coi suoi due lungometraggi precedenti, “In the Bedroom” e “Little Children”.

Come lo stesso “Tár”, anche gli altri due lavori della sua filmografia non sono né dei capolavori, né dei film impeccabili – soprattutto a causa di un andamento un po’ altalenante – ma denotano una sensibilità registica non banale e la capacità di realizzare pellicole sempre intense e in grado di toccare corde molto profonde.

Un film sul potere

“Tár” esplora la natura mutevole del potere, facendoci immedesimare con un personaggio scritto benissimo: tutto l’andamento narrativo e il ritmo drammaturgico sembrano concepiti come una partitura di musica classica in cui tutti gli strumenti riescono a essere in perfetta sincronia.Nonostante qualche passaggio meno riuscito di altri, il film riesce comunque a scuotere e a lasciare più di uno spunto di riflessione, grazie anche a una parte conclusiva decisamente notevole.La strepitosa prova di Cate Blanchett – che intanto ha anche vinto il Golden Globe – è infine il valore aggiunto di un prodotto imperfetto, ma assolutamente da non perdere.

Fonte: Il Sole 24 Ore