Tende e schermature solari, un contrasto per il riscaldamento globale

A chi soffre di eco-ansia – ma anche semplicemente a chi patisce il caldo e sta già pensando a come sopravvivere nelle estati future, destinate a diventare sempre più roventi – potrebbe interessare sapere che il 21 marzo si celebra il «Global Shading Day», promosso dallo European Solar Shading Organisation (ES-SO) con l’obiettivo di far conoscere ai consumatori i vantaggi ambientali ed economici delle soluzioni di ombreggiatura, a supporto degli ambiziosi obiettivi di efficienza energetica dell’Unione europea.

È noto infatti che i sistemi di climatizzazione – sempre più diffusi nelle case degli europei e non solo – contribuiscono purtroppo a riscaldare ulteriormente l’aria che poi devono raffreddare o deumidificare, in un circolo vizioso che va evitato quanto più possibile.

Le schermature solari – oltre ad avere una funzione estetica – possono contribuire a mitigare la temperatura degli edifici durante i periodi caldi, riducendo la dipendenza dai sistemi di climatizzazione e dunque i consumi energetici.

Schermature solari per il risparmio energetico

«Le schermature solari migliorano la qualità della vita all’interno degli edifici, e rappresentano anche una risorsa preziosa per un futuro più sostenibile. Per questo ci uniamo al Global Shading Day e partecipiamo a diffondere il messaggio di sostenibilità e benessere abitativo che veicola – spiega Gianfranco Bellin, presidente di Assotende di FederlegnoArredo –. In un momento in cui la sostenibilità ambientale è al centro dell’agenda politica italiana ed europea, l’attenzione verso soluzioni che favoriscano il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni di CO2 è sempre più urgente, e in questo contesto le schermature solari emergono come strumento fondamentale».

Secondo i dati forniti da ES-SO, entro il 2050 sarà necessario il 30% in più di aria condizionata per far fronte al crescente surriscaldamento degli edifici. Tuttavia, le soluzioni di ombreggiatura intelligente possono contribuire significativamente a limitare l’impatto ambientale dei climatizzatori. Possono infatti ridurre il consumo di energia per il raffreddamento fino al 60%, contribuendo in modo significativo alla riduzione delle emissioni di gas serra. L’adozione diffusa di queste pratiche potrebbe rappresentare un passo importante verso un futuro più sostenibile, con una significativa riduzione della spesa energetica europea di 284 miliardi entro il 2050.

Fonte: Il Sole 24 Ore