«Collaborazione efficace tra mondo delle imprese e sistema di istruzione»

Il disegno di legge approvato alla Camera riunisce in un unico testo organico istanze delle imprese e degli stakeholders sociali e politici, ed è un’ottima proposta. Si potrebbe migliorare determinando meccanismi di stabilizzazione finanziaria attraverso l’effettivo superamento del bando nel sistema di erogazione del finanziamento pubblico e dei relativi parametri ed individuando concreti punti di collaborazione tra Its e università (per esempio nel riconoscimento di crediti formativi per i diplomati Its o nel riorientamento dei c.d. drop out universitari.

È finita la “guerra” tra Its e università?

Dal punto di vista delle imprese, non c’è alcun motivo di conflitto tra canali formativi terziari. L’opportunità che abbiamo è di individuare gli elementi di complementarietà per rispondere alla complessità che il mercato del lavoro e le aziende oggi affrontano, e che vede nel “mismatch” delle competenze un chiaro indicatore. Le imprese cercano sia tecnici superiori, in grado di gestire e presidiare processi aziendali sempre più complessi, sia laureati per sviluppare e coordinare progetti di ricerca e innovazione. Da qui l’esigenza di avere un sistema di istruzione terziaria nel quale coesistano, evitando sovrapposizioni, un segmento accademico e uno professionalizzante, ciascuno
con la propria specifica identità, così come in Germania, Francia
e Svizzera.

Un’ultima questione. Come raccontare ai giovani l’opportunità e la bellezza dei percorsi tecnico-scientifici?

Viviamo in una società in cui quotidianamente abbiamo a che fare con la tecnologia. L’emergenza pandemica ha accelerato e amplificato questa dimensione, e ha riportato la scienza al centro del dibattito. La bellezza risiede nello scoprire e comprendere ciò che sta dietro alle tecnologie che utilizziamo, così come nel ricercare soluzioni per un mondo più sostenibile: tutto questo passa da una approfondita conoscenza delle discipline Stem, verso le quali possiamo oggi orientare le scelte di studio dei giovani più di quanto fatto in passato. Con un incoraggiamento rivolto in particolare alle studentesse, affinché considerino gli studi Stem e gli Its come una opportunità per il loro futuro.

Fonte: Il Sole 24 Ore